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Home » Ast, verso il Mise: «Serve chiarezza»

Ast, verso il Mise: «Serve chiarezza»

di Fabio Toni
11 Febbraio 2019
in Ast, In evidenza
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
La Thyssenkrupp Ast

La Thyssenkrupp Ast

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A due giorni dall’incontro al Mise incentrato sul presente e il futuro di Ast, la Uilm territoriale e la rsu della Uilm all’interno dell’acciaieria intervengono auspicando che si tratti «dell’avvio di un importante confronto all’interno del quale i diversi soggetti che hanno delle responsabilità dirette, siano consapevoli della delicatezza dell’attuale status aziendale e siano predisposti a fornire tutti quei contributi utili a garantire il consolidamento e le prospettive per un concreto livello di competitività dell’asset industriale ternano». E anche il sindaco Leonardo Latini – sarà presente – si attende che «da parte dell’azienda un confronto chiaro e trasparente sulle difficoltà, ma anche sulle possibilità di sviluppo degli impianti ternani».

AST, STABILIMENTO FERMO PER SAN VALENTINO

Il sindaco: «Fare chiarezza»

Latini sottolinea che «in una fase come l’attuale caratterizzata da grandi incertezze a livello di mercati mondiali e europei e da decisioni che sembrano mettere a rischio i volumi di produzione e conseguentemente i livelli occupazionali condivido le preoccupazioni dei lavoratori per l’Ast e le società dell’indotto: come amministrazione comunale saremo a fianco dei nostri concittadini per la tutela dei posti di lavoro. Il tavolo di confronto convocato al ministero dovrà perciò servire a fare chiarezza, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, sulle strategie future. Da parte nostra siamo pronti a svolgere il ruolo che ci compete come ente locale, per contribuire a creare un contesto favorevole affinché il più grande sito industriale ternano, uno dei più importanti siti siderurgici europei a ciclo integrato, continui a produrre e a offrire lavoro, ma che lo faccia coerentemente ad una visione strategica al passo con i tempi e con il rispetto dell’ambiente. In questo senso ritengo che gli strumenti tecnici e normativi e i finanziamenti a disposizione ora e nel prossimo futuro, possano costituire il viatico per trasformare i problemi ambientali – conclude – in opportunità e sancire un nuovo patto tra la fabbrica e la città, tra le esigenze della produzione e del lavoro, quelle della tutela della qualità ambientale e della salute da monitorare costantemente».

«Un patto per l’ambiente»

È cruciale – secondo la Uilm e la rsu del sindacato – «la fattibilità di una sintesi condivisa che, valorizzando l’avvenuta sottoscrizione del protocollo in materia di salute ambiente e sicurezza, permetta di addivenire a soluzioni strutturali attraverso idee innovative e investimenti corretti, tali da consentire una conciliante vivibilità tra l’azienda e la cittadinanza. Nel merito, si dovrebbe legittimamente rivendicare la definizione di uno specifico ‘patto per l’ambiente’, sottoscritto da ministero, istituzioni locali e regionali, sindacati e dalla multinazionale ThyssenKrupp. Un patto che sia fondamentalmente propedeutico a poter determinare la sostenibilità delle prospettive future dell’intero sito siderurgico e di tutto ciò che da lo stesso dipende».

«Nessun accordo al ribasso»

In merito all’accordo-quadro raggiunto a dicembre del 2014, la Uilm ritiene che gli impegni assunti «non debbano essere modificati in modo sfavorevole. I volumi produttivi sul milione di tonnellate, gli assetti impiantistici, il portafoglio ordini, i livelli occupazionali e gli investimenti dovranno trovare coerentemente conferme e nuove basi di rilancio. I bilanci positivi annunciati e conseguiti in questi ultimi anni, frutto anche e soprattutto del sacrificio e degli onorati impegni da parte dei lavoratori, nonostante relazioni sindacali e industriali criticabili, per quanto ci riguarda dovranno prevedere una meritata e adeguata quota di redistribuzione e lo dovranno prevedere ovviamente per tutte le maestranze. Non siamo disponibili a mediazioni opportunistiche e ad accordi al ribasso che penalizzino in alcun modo il nostro lavoro e il nostro territorio».

La Ugl e la riprogettazione

Il settore industriale – mette in risalto l’Ugl – «necessita sia di una rivitalizzazione focalizzata su tecnologie innovative sia della creazione di un contesto favorevole all’imprenditorialite. Il territorio di Temi-Narni, definendo e valorizzando una propria ‘identità’ strategica per il sistema nazionale, deve riprogettare con chiarezza il proprio ruolo e il proprio futuro nello scenario italiano ed internazionale e programmare azioni coerenti per realizzare la sua visione strategica. La chiave è dunque la capacità di leggere, anticipandoli, i trend di mercato competitivi e tecnologici in corso a livello globale, in modo da riuscire a governare con efficacia gli inevitabili cambiamenti che ne derivano. Inoltre, a fronte di un aumento della competizione tra territori, a indispensabile predisporre – conclude – politiche e strumenti idonei a sostenere nel tempo la capacità produttiva delle imprese».

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