L’ex dirigente scolastico – e giĆ candidata alle ultime elezioni regionali in quota Pd – Maria Elisabetta Mascio: sarebbe questo il nome attorno al quale la coalizione di centrosinistra – dal Pd fino ai partiti della sinistra – avrebbe trovato una sostanziale unitĆ di vedute per la prossima scadenza elettorale, quella delle suppletive umbre del prossimo 8 marzo per sostituire la senatrice Donatella Tesei, diventata presidente della Regione Umbria. Nome, quello della Mascio che non sarebbe però gradito a chi rappresenta sul territorio Italia Viva, il partito di Matteo Renzi: non nel merito, quanto nelle modalitĆ di scelta e comunicazione. Fibrillazioni giĆ in vista.
I comuni alle urne
Il collegio che andrĆ al voto ĆØ ‘Umbria 2’ composto dai comuni di Acquasparta, Allerona, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Bevagna, Calvi dell’Umbria, Campello sul Clitunno, Cannara, Cascia, Castel Giorgio, Castel Ritaldi, Castel Viscardo, Cerreto di Spoleto, Fabro, Ferentillo, Ficulle, Foligno, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Giove, Gualdo Cattaneo, Guardea, Lugnano in Teverina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Montecastrilli, Montecchio, Montefalco, Montefranco, Montegabbione, Monteleone di Spoleto, Monteleone d’Orvieto, Narni, Nocera Umbra, Norcia, Orvieto, Otricoli, Parrano, Penna in Teverina, Poggiodomo, Polino, Porano, Preci, San Gemini, San Venanzo, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spello, Spoleto, Stroncone, Terni, Todi, Trevi, Vallo di Nera, Valtopina.
Leonardo Gricamini (Italia Viva)
Ā«Nei giorni scorsi ho chiesto in nome e per conto di Italia Viva che si costruissero le condizioni per una candidatura comune nel collegio senatoriale di Terni il più possibile rappresentativa della pluralitĆ del centro sinistraĀ», scrive il senatore Leonardo Grimani. Ā«Purtroppo non ĆØ stato possibile condividere un percorso comune con il Pd che ha preferito individuare un candidato al proprio interno senza nessuna valutazione comune o meglio con una valutazione tardiva e improvvisata. Non condividiamo questo metodo che oltre a non rispettare il pluralismo delle forze politiche riformiste mortifica le tante spinte al cambiamento che gli umbri hanno manifestato chiaramente nelle recenti elezioni regionali. Italia Viva non può sottoscrivere questa candidatura poichĆ© non risponde al profilo che sarebbe stato necessario in questo frangente storico per battere la destra. Serve aprirsi, condividere e non chiudersi nel proprio recinto. Avremmo voluto creare le condizioni per riavvicinare a noi tutti i moderati che non condividono l’impianto sovranista e populista della destra nel nostro Paese ed invece ci troviamo di fronte ad una scelta che sicuramente non aiuta la creazione di un fronte comune. Non discutiamo la persona designata che gode di stima diffusa ma discutiamo il metodo e lo spirito rinunciatario. Rimaniamo convinti che il nostro avversario sia la destra e l’impianto culturale che vuole innestare nella nostra Umbria. Non possiamo però non rilevare che per l’ennesima volta si ĆØ persa un’occasione per affrontare una battaglia comune con spirito rinnovatoĀ».