Una festa dei lavoratori amarissima per milioni di italiani a causa dell’emergenza Covid-19. Tra le tante categorie colpite e in notevole affanno ci sono anche i tassisti, specie in una città come Terni che già in precedenza non poteva sfruttare su numeri turistici di livello fatta eccezione per alcune date come, ad esempio, proprio il 1° maggio. In attesa della graduale ripresa delle attività e della ‘fase due’ per il mondo dei trasporti – si preannuncia non poco complicata da gestire e da vivere, per chiunque – venerdì mattina Alberto Carlini, come di consueto, era fuori dalla stazione ferroviaria con il suo veicolo. Facile immaginare la desolazione in zona: «È dura con questa pandemia. C’è poco lavoro – spiega – e non sappiamo se questo ci fa portare a casa solo soldi o anche qualche infezione».
SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Le precauzioni
La titolare dell’edicola all’interno dello scalo, un paio di tassisti e il personale di macchina impegnato nei pochi treni che circolano. Di certo non c’è molto movimento: «Usiamo tutte le precauzioni. Mascherina, guanti e disinfettante per pulire portiere e sedili: cerchiamo – prosegue – di essere il più igienizzati possibili. I clienti? Qualcuno è un po’ più superficiale, ma il 99% la indossano. Se non lo fanno, ho con me un pacco di quelle chirurgiche per proteggere me stesso e loro».
L’EPISODIO DI PASQUETTA: A PIEDILUCO CON IL TAXI

Il buco e il turismo
Non ci sono persone da accompagnare nei luoghi turistici del comprensorio: «Stiamo soffrendo moltissimo perché le corse sono molte limitate e ci sono i controlli. Ero io il tassista che nel giorno di Pasquetta ha portato il cliente a Piediluco. In questi giorni in pochissimi si muovono. Speriamo che questo possa finire dopo il 4, ma credo non sarà così. Per quel che ci riguarda livello turistico abbiamo il 25, 26 aprile e 1° maggio, quando si riempie la cascata delle Marmore. Lì c’è lavoro per noi: ora ci siamo giocati tutta una stagione di lavoro. Le discoteche uguale. Immaginate – chiude – voi come la stiamo vivendo. Tutto andato all’aria. E in tutto ciò rimane il problema degli abusivi». Per ora non si vede nemmeno la luce in fondo al tunnel.