del circolo Arci Ponte d’Oddi
Esprimiamo la nostra preoccupazione per quello che sta avvenendo nel quartiere di Ponte D’Oddi (Perugia), non ultimo l’annunciata chiusura del supermercato Gala. Una chiusura che mette in difficoltà quelle rimaste che ora saranno ancora più deboli, farmacia comunale compresa, e vanno a incidere su una zona di Perugia abitata dalle fasce meno garantite della società sulle quali la crisi dovuta al Covid ha già inciso pesantemente con perdita di lavoro e cassa integrazione.
Sono anni che stiamo denunciando alle istituzioni locali la mancanza di politiche attive che possano rilanciare il tessuto economico e sociale del territorio. Senza far nessuna polemica, abbiamo presentato un documento al Comune di Perugia, nel quale presentammo delle proposte, secondo noi interessanti ma, a tutt’oggi, non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito.
Stiamo assistendo ad un incremento dei supermercati in maniera esponenziale e ovviamente, questa è la logica del mercato, qualcuno chiuderà. È impensabile che i cittadini, ma soprattutto gli anziani di Ponte D’Oddi, con la chiusura del supermercato Gala vadano a far le proprie provviste in altre zone della città senza la possibilità di utilizzare alcun mezzo di locomozione. Questa chiusura è un’altra tremenda mazzata per le persone più deboli e più bisognose di servizi.
Non vorremmo che alle problematiche commerciali si aggiungano anche problemi di non conformità della struttura (come qualcuno ha paventato), magari legati anche all’ambiente di lavoro e alla salute, perché allora si che dovremmo intervenire in maniera pesante su chi dovesse avere responsabilità di carattere igienico/sanitario. Invitiamo il sindaco, l’amministrazione comunale, tutto il consiglio comunale a mettere al centro della loro attenzione i quartieri periferici come il nostro che non possono diventare dormitori privi di ogni risorsa. E, per quanto ci riguarda, così come facciamo da anni continueremo a denunciare quanto accade, a organizzare attività, a fare proposte, a tenere aperto il nostro Circolo perché questa luce nata nel dopoguerra dall’impegno sociale dei giovani del quartiere non venga spenta.