Terni, Beaulieu: «Buono il progetto»

Il segretario generale Femca Cisl Umbria, Fabrizio Framarini, sulla proroga dei contratti di tre mesi ai 15 lavoratori coinvolti

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di Fabrizio Framarini
Segretario generale Femca Cisl Umbria

Il bicchiere lo voglio vedere mezzo pieno. La proroga ormai certa dei contratti per ulteriori tre mesi, a tutti e 15 lavoratori di Beaulieu (BFIT) che scadono tra pochi giorni, va letta secondo me in quest’ottica. Non sarà certo la soluzione ottimale ma bisogna ricordarsi da dove eravamo partiti.

La multinazionale belga che proprio due anni fa ha rilevato, dopo le tormentate vicende della gestione Fiorletta e relativo commissariamento, la ex Meraklon Spa, ha finora mantenuto gli impegni presi al Ministero dello Sviluppo Economico.

Diversi milioni sono stati spesi dall’azienda per ammodernare gli impianti ed ampliare la gamma dei prodotti; Oltre al trilobale, Bfit è ad oggi l’unico produttore italiano per ciò che riguarda il bi-componente (polipropilene più polietilene) , prodotto che trova impiego nel settore ambientale.

L’auspicio ovviamente, nonostante gli oltre 5 milioni già investiti ( cifra che supera l’impegno preso al Ministero) è che l’azienda possa continuare su questa strada, orientando ulteriori sforzi magari verso il settore igienico.

La volontà poi, più volte ribadita, di dotarsi di una centrale di cogenerazione per affrontare il sempre attuale tema dell’approvvigionamento elettrico, sta subendo un leggero ritardo rispetto al tabellino di marcia, dovuto a qualche pastoia burocratica, che speriamo venga sanata a breve. Nonostante questo ci sono comunque buone possibilità  che dal prossimo mese di settembre, si possa finalmente assistere alla posa della ‘prima pietra’ di questo importante investimento.

Fare oggi alcune considerazioni rispetto alla strada finora percorsa è importante, perché nel luglio di due anni fa le paure che la multinazionale belga acquisisse Meraklon Spa soltanto per poi smantellarla, circolavano insistentemente.

In questi due anni gli investimenti fatti dai belgi, decisi secondo me, anche per l’aver toccato con mano la qualità delle ottime professionalità espresse dalle maestranze, credo che debbano fugare ogni dubbio sulla bontà del progetto. Le buone relazioni sindacali instaurate con l’azienda, fondate sul rispetto reciproco, hanno anch’esse aiutato questo processo. Possiamo quindi, a livello sindacale, affermare di aver fatto la nostra parte nell’aver dato un contributo decisivo a chiudere l’operazione in modo positivo; non dimentichiamo infatti che nel bel mezzo della più grande crisi mondiale, una multinazionale, anziché fuggire, si è insediata in Italia.

Non dobbiamo poi dimenticare che dalla sciagurata decisione di Basell di chiudere il sito ternano, l’arrivo di Beaulieu, che si è aggiunto alle giá presenti Novamont e Treofan, ha in qualche modo stabilizzato il polo chimico di Terni, evitando una ulteriore e pericolosa deriva.

Da questa stabilizzazione auspichiamo ora che arrivino nuovi ed ulteriori investimenti oltre a quelli preventivati e, perché no, che Beaulieu possa fungere da ‘catalizzatore’ per far arrivare altri soggetti imprenditoriali all’interno di quel polo chimico che fu gloria e vanto del territorio e dell’ intero Paese.

Questi auspici sarebbero oltremodo necessari, dal punto di vista sindacale, anche e soprattutto per poter stabilizzare, o dare una nuova possibilità, a tutti quei lavoratori che nelle vicende tormentate del polo chimico ternano il lavoro l’hanno perso.

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