Il presidente di Ance Umbra – l’associazione dei costruttori edili – Albano Morelli, è stato rinviato a giudizio insieme al padre Alfio, dal gip del tribunale di Spoleto, Federica Fortunati. A riportare la notizia è il quotidiano ‘Il Corriere dell’Umbria‘. I due sono accusati dalla procura spoletina – pm titolare è Andrea Claudiani con l’indagine condotta dalla Finanza – di essersi indebitamente appropriati (fra vendita e riutilizzo) di oltre 80 mila tonnellate di materiale di escavazioni proveniente dalla cava di Montecchio, nel territorio comunale di Giano dell’Umbria. Per gli inquirenti, Albano Morelli è amministratore di fatto di una delle due società coinvolte – la Gmp di cui è socio al 49% – mentre il padre Alfio è riconducibile alla società proprietaria della cava, la Collucciolo Srl. A sporgere denuncia, costituendosi poi parte civile nel procedimento, è stato Mario Cerasoli, uno dei titolari del 51% della Gmp che contesta un danno di circa mezzo milione di euro. Il presidente di Ance Umbria respinge ogni addebito e, attraverso il proprio legale – l’avvocato Alessandro Di Baia – si dice convinto di poter ottenere la più ampia assoluzione. All’orizzonte, una battaglia di perizie: quella della parte civile denunciate, quella della Regione Umbria su incarico della procura e quella delle difese.
