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Home » Umbria, la Regione conferma Frecciarossa da Perugia e da Orte

Umbria, la Regione conferma Frecciarossa da Perugia e da Orte

di Francesca Torricelli
14 Agosto 2022
in Attualità, Dal territorio
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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L’Umbria continuerà ad essere collegata alla direttissima Av di Firenze per raggiungere Milano in poco più di tre ore, Torino in un’ora in più, con ritorno serale, non solo con il Frecciarossa che esce alla stazione di Orte e serve una parte importante del centro sud regionale ma, anche con il Frecciarossa di Perugia, così come peraltro era previsto nel contratto di servizio che la giunta regionale aveva stipulato con Trenitalia, subordinandolo oggi al rispetto delle previsioni economico-finanziarie per evitare sbilanci di esercizio e conseguenti rilevanti aggravi di costi a carico dell’amministrazione regionale come già avvenuto negli anni passati.

I costi

«La giunta regionale – rende noto l’assessore regionale Enrico Melasecche – ha anche disposto il subentro dell’agenzia unica regionale, a partire dal 1° settembre 2022, nella titolarità, gestione, controllo, verifica e monitoraggio di tale contratto. La spesa necessaria per il prolungamento del servizio, fino al 31 dicembre, ammonta a 550 mila euro che sono stati trasferiti dalla Regione all’agenzia. Previsioni di spesa quindi rispettate, e, ad oggi, non si riscontra il rischio di fattori negativi rispetto alla stima effettuata che possano condurre ad un ulteriore peggioramento del saldo a carico della Regione. Anzi, al contrario, Trenitalia ha comunicato ufficialmente l’applicabilità di uno sconto sul pedaggio per il primo trimestre 2022 che porterà ad un relativo minor costo per i primi mesi dell’anno in corso». E dunque la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle infrastrutture e trasporti, ha dato il via libera all’estensione fino al 31 dicembre 2022 dei servizi di media lunga percorrenza interregionali Perugia-Arezzo e viceversa in continuità con i servizi ferroviari Av da/verso Milano/Torino. Ma non solo perché la stessa agenzia regionale, come è noto, ha anche il mandato per espletare, entro la fine dell’anno, la procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento, a decorrere dal 1° gennaio 2023, di questo servizio per gli anni a venire, consolidandolo in modo definitivo rispetto alla sperimentazione che ha caratterizzato questo primo periodo dal 2018 ad oggi.

La riorganizzazione

«Prosegue quindi regolarmente, con la delibera citata – prosegue l’assessore – la riorganizzazione complessiva dell’intero comparto dei trasporti dell’Umbria con il trasferimento dell’ultimo contratto che aveva la Regione in portafoglio, con un ulteriore minor esborso dell’Iva di circa 230 mila euro, ma in totale, una volta completato nei prossimi mesi il trasferimento degli altri contratti di province e comuni, ad una minor spesa di circa 10 milioni all’anno, contribuendo quindi al risanamento indispensabile rispetto all’elevato deficit prodotto in passato, con vicende dolorose quanto indecorose, con penali pesantissime che gravano ancor oggi sul bilancio degli umbri». Il progetto di legislatura prevede per il settore trasporti «il ritorno alla massima efficienza nei servizi erogati unitamente ad una indispensabile economicità che, abbinate, consentono fra l’altro non solo di continuare ad investire sulla qualità dei trasporti dell’Umbria, con misure fondamentali per il suo sviluppo e per la coesione sociale come, ad esempio, il rilancio dell’aeroporto e la realizzazione dell’Air link per rendere meglio fruibile tale opportunità a tutta la regione grazie all’utilizzo integrato treno+ autobus, ma anche la Carta tutto treno per le migliaia di pendolari che lavorano fuori regione e il consolidamento del Frecciarossa di Perugia che contribuisce a rompere il nostro isolamento atavico».

«Percorso virtuoso»

«Solo grazie alla gara limpida e trasparente in corso di predisposizione, nonostante le resistenze conservatrici di alcuni settori del sindacato e di alcuni partiti, l’Umbria potrà finalmente superare la fase burrascosa che l’ha vista negli ultimi quindici anni regredire, con la chiusura della ferrovia centrale umbra, che andiamo completamente a riaprire, con la necessitata totale privatizzazione del Tpl ad iniziativa della giunta precedente che non riusciva neanche a pagare gli stipendi ai dipendenti di Umbria mobilità, con la recente creazione dell’agenzia, dopo una lunghissima quanto sofferta trattativa con le banche per trarre la società partecipata dal fallimento. Coloro che cercano in tutti i modi di ostacolare questo processo virtuoso dovrebbero ricordare le proprie responsabilità su quanto accaduto, ma anche sulla enorme differenza fra le precedenti società, Apm, La Spoletina, Atc ed Fcu i cui consigli di amministrazione aveva la vecchia politica costipato di decine e decine di politici e sindacalisti, spesso del tutto incompetenti, rispetto all’amministratore unico di Umbria mobilità nominato da questa giunta. Un rapporto di 20 a 1. Ridicola infine l’accusa di ritorno al passato – conclude l’assessore – da parte di chi resiste con un pansindacalismo esasperato per ragioni esclusivamente corporative, ormai fuori dalla storia. I processi in corso in questi anni, i cui atti tutti i cittadini dovrebbero leggere, spiegano meglio di qualsiasi altro argomento la differenza fra i nostalgici del passato rispetto a chi lavora seriamente per il futuro».

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