Acque agitate in casa Ast dove, come ventilato nei giorni scorsi, si prospetta una fermata della produzione per il mese di maggio. Alle 17.30 di venerdì l’azienda ha convocato una riunione con le rsu con oggetto ‘marcia impianti maggio’, in cui sarà appunto comunicato il calendario dello stop. Ma intanto la convocazione ricevuta all’ultimo momento, unita alle indiscrezioni di stampa, ha irritato e non poco i delegati della Fiom Cgil, che in una nota esprimono «preoccupazione» sotto diversi punti di vista.
Il comunicato
«La rsu solo nella tarda mattinata odierna (venerdì, ndr) ha ricevuto una convocazione per le 17.30 di oggi – scrive la sigla sindacale -. Oltre che il merito della discussione ci preoccupa lo stato delle relazioni industriali, con il gruppo che non si può limitare alla semplice comunicazione». Le scelte che farà Ast per la fermata – prosegue la rsu – «ricadranno inevitabilmente sui lavoratori diretti e soprattutto nelle aziende dell’indotto che hanno disponibilità di ammortizzatori diverse è più ridotte». Per i delegati della Fiom Cgil, inoltre, «perdura lo stato di incertezza per l’assenza di un accordo di programma che possa aprire la discussione sul piano industriale». «Nel frattempo – continua la rsu – si procede con una razionalizzazione dei costi a tutti i livelli, con l’aumento dei carichi di lavoro in alcuni reparti, la scarsità dei dpi necessari per la salute e sicurezza e un significativo peggioramento del servizio mensa per quanto riguarda i cestini caldi e freddi sia per quantità che qualità . Auspichiamo in questa particolare fase una ripresa delle corrette relazioni industriali che possano portare ad una soluzione dei problemi».
L’aggiornamento: stop
Nell’incontro svolto nel pomeriggio la direzione aziendale ha comunicato al coordinamento della rsu la necessità di programmare una settimana di stop dal primo all’8 maggio vista la contingente diminuzione di commesse, ascrivibile alla contrazione del mercato siderurgico e metalmeccanico in generale. I reparti interessati alla fermata sono acciaieria, treno a caldo, pix e centro di finitura. Marceranno regolarmente Società delle fucine e Tubificio. È stato quindi sottoscritto tra azienda e rsu un accordo che prevede I’utilizzo della cassa integrazione ordinaria dal 2 al 6 maggio, fino a un massimo di 2.015 dipendenti, ad eccezione di coloro che dovranno svolgere le attività programmate in quella settimana e che saranno indicati dai relativi responsabili.