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Home » Prada a Torgiano: grazie agli investimenti il polo industriale è realtà

Prada a Torgiano: grazie agli investimenti il polo industriale è realtà

di Francesca Torricelli
9 Maggio 2024
in Dal territorio, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Prada investe a Torgiano e apre le porte dello stabilimento dedicato alla progettazione e alla produzione dei capi e semilavorati di maglieria dei brand del gruppo, dopo un importante intervento di ampliamento e riqualificazione portato a termine nel 2023. Il gruppo Prada, insediato nella provincia di Perugia agli inizi degli anni 2000, ha raddoppiato la superficie dell’edificio per la prima volta nel 2017 per poi concludere l’ampliamento lo scorso anno. È stato così possibile internalizzare tutte le principali fasi di progettazione e produzione dei capi di maglieria e di accogliere anche i corsi di formazione della Prada group academy all’interno della struttura.

«Il polo di Torgiano è stato sempre legato alla tradizione umbra della maglieria»

«L’appuntamento di oggi – ha sottolineato Andrea Guerra, ceo del gruppo Prada – è la sintesi di tante scelte che Prada ha portato avanti negli ultimi 40-50 anni sul territorio italiano. Il gruppo, con il suo cuore e la sua testa tra Milano e il centro Italia, è riuscito a costruire un network aperto di relazioni ‘intelligenti’ e collaborazioni in cui si fondono l’artigianalità e la scala, in una capacità costante e continua di portare innovazione al mercato. Torgiano è un esempio di questo network, fatto di competenze, mani, cuore e intelligenza condivisa. Se consideriamo il settore della moda e lusso, la maggior parte della produzione mondiale si concentra in Italia. La nostra è una struttura produttiva unica al mondo e occorre dare maggiore valore alla produzione. Il made in Italy c’è ed è forte. Il polo di Torgiano è stato sempre legato alla tradizione umbra della maglieria. Qui si concentravano molte attività di ricerca e sviluppo del prodotto. Negli ultimi 6/7 anni si è deciso di creare un polo industriale a tutto tondo, irrobustendo la parte produttiva. Oggi vi lavorano 214 persone. Gli investimenti sullo sviluppo industriale per il 2024 sono pari a circa 60 milioni di euro, escluse le acquisizioni, che sono un elemento importante. Il gruppo Prada è al centro di un network di relazioni nel quale le acquisizioni significano ampliamento della capacità produttiva e know-how che cresce. L’Italia è il nostro centro di riferimento, e pensiamo che riuscire a dare stabilità generazionale a tante di queste piccole e medie aziende sia parte del nostro ruolo imprenditoriale e anche una nostra responsabilità. La ‘stanza dei bottoni’ per il gruppo Prada rimane in Italia, le scelte vengono fatte qui. È un punto di forza del nostro gruppo. Si parla di verticalizzazione della filiera ma è il valore che riusciamo a integrare orizzontalmente che è più importante. Dobbiamo riuscire a guidare per incidere sulla cultura del lusso nel mondo. Alcune fasi produttive sono assegnate ai nostri partner ma la nostra gestione è a 360°: quello che si fa dentro, si fa anche fuori, come ad esempio per tutto quello che riguarda la sostenibilità». Il gruppo Prada, ha concluso Guerra, «ha radici profonde nel mondo della cultura, che significa avere rispetto di ciò che è stato creato fino a oggi. Parlando coi fondatori, ciò che emerge è che il risultato economico non è sempre stato il solo fondamentale, ma è sempre contato essere parte dell’evoluzione culturale della moda e del lusso. I passaggi generazionali non sono mai facili: ci vuole intelligenza, lungimiranza, tempi lunghi e molto rispetto tra le persone».


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