Dietro una ‘ricettazione’ c’è sempre un furto o una rapina. Di solito si tratta di denaro o beni di valore di vario tipo. Questa volta, però, l’oggetto è insolito, visto che si parla di un velivolo – un ultraleggero Tecnam, modello P92 Echo – e farlo sparire, evidentemente, non è così semplice. Sta di fatto che nell’agosto del 2011 l’aeromobile era stato ritrovato in un hangar di Acquasparta il cui proprietario – ternano di 50 anni – è stato condannato a un anno e tre mesi dal tribunale di Terni.
Il fatto L’ultraleggero era sparito poco meno di un anno prima, nell’ottobre del 2010, dalla Toscana, con il furto denunciato dal legittimo proprietario. Le successive indagini avevano condotto gli inquirenti proprio ad Acquasparta, dove l’aeromobile era stato ritrovato all’interno di un hangar di un campo di volo della zona. Il titolare della struttura stava svolgendo dei lavori di riparazione e ‘restyling’: inutili le sue giustificazioni sul fatto che fosse completamente all’oscuro della provenienza furtiva. In seguito alla ‘scoperta’ si era beccato una denuncia per ricettazione.
Appello in vista Il processo di primo grado nei suoi confronti si è concluso mercoledì pomeriggio: l’uomo è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione. Una decisione che il legale difensore del 50enne – l’avvocato Massimo Proietti – non condivide: «Il mio assistito era in totale buonafede – afferma -. Mancano gli elementi del reato presupposto, ovvero la prova dell’avvenuto furto, la consapevolezza della provenienza di reato e, soprattutto, l’accordo con la persona che ha consegnato l’aeromobile e che ha chiesto di eseguire alcuni lavori. A ciò – spiega l’avvocato Proietti – va aggiunto il fatto che gli ultraleggeri si spostano ‘da campo a campo’ senza necessità di esibire documenti che ne attestino la proprietà né altri registri, al di fuori del brevetto di volo». Scontato, a questo punto, il ricorso in appello.
