Era accusata di appropriazione indebita perché, per la denunciante e la procura di Terni, si era messa in tasca qualche centinaio di euro a danno della socia in affari, vendendo prodotti al dettaglio senza emettere scontrini o emettendoli per importi più bassi del prezzo effettivamente pagato dai clienti. Da qui il processo che è giunto a sentenza in questi giorni ed ha visto l’assoluzione – decisione del tribunale di Terni, giudice Francesco Maria Vincenzoni – di una commerciante 54enne ternana, già socia al 50% di una profumeria di via I Maggio. Il suo legale difensore, l’avvocato Luca Leonardi, ha visto riconosciuta la fondatezza la linea difensiva sostenuta in aula, ovvero che non c’erano state azioni illecite ma che la situazione era legata ad un problema relativo al gestionale dell’attività, emerso analizzando scontrino per scontrino. Per la 54enne l’accusa aveva chiesto una condanna a 19 mesi di reclusione, oltre ad una multa di 1.600 euro.