563 detenuti presenti a fronte di una capienza di 422 posti. Ed una carenza di agenti penitenziari fatta di 194 unità attualmente operative contro le 262 previste. Basterebbero questi numeri, forniti dalla procura generale presso la Corte d’appello di Perugia, a dare l’idea delle criticità attualmente presenti nel carcere di Terni. La struttura di vocabolo Sabbione è stata visitata ieri mattina dal procuratore generale Sergio Sottani che durante la giornata ha raggiunto anche le case di reclusione di Orvieto e Spoleto, mente giovedì sarà a Perugia-Capanne. A distanza di un anno dall’ultimo ‘giro’ istituzionale, Sottani ha incontrato i direttori, la polizia penitenziaria, il personale dell’area trattamentale e delegazioni di detenuti.

«Terni – ha detto il procuratore generale incontrando la stampa – è il carcere che ha avuto maggiori difficoltà. Nelle carceri umbre ci sono anche detenuti provenienti da fuori regione e negli ultimi anni, soprattutto a Terni, sono stati inviati soggetti anche con problemi psichiatrici che creano ovviamente particolari difficoltà nel trattamento del loro disagio e di convivenza con il resto della popolazione carceraria».
Uno dei temi costantemente monitorati dalla procura generale è proprio quello relativo alla presenza di persone con problemi di tossicodipendenza o psichiatrici. Allo scorso 2 agosto, secondo i dati raccolti dall’ufficio diretto da Sergio Sottani, nella casa circondariale di Terni risultano 95 detenuti con problemi psichiatrici e 136 tossicodipendenti. Nella casa di reclusione di Spoleto, con 461 reclusi, ci sono 40 tossicodipendenti e 5 detenuti ‘psichiatrici’. Infine nella casa di reclusione di Orvieto, a fronte di 119 presenti, 61 sono i detenuti tossicodipendenti e 35 quelli affetti da disturbi di tipo psichiatrico.
«La carenza di una struttura specializzata in Umbria si fa sentire – ha aggiunto Sottani -. Il protocollo che abbiamo sottoscritto, come procuratori, vede anche un impegno delle Usl su questo fronte. Ricordo che in Umbria manca ancora una Rems, ovvero una residenza specifica per soggetti sottoposti a misure di sicurezza e con problemi psichiatrici».

In termini di eventi critici, a Terni nel corso del 2024 si sono verificati un suicidio, 13 tentati, 39 casi di autolesionismo e 8 aggressioni fisiche al personale di polizia penitenziaria. Nel carcere di Spoleto si sono avuti 6 tentati suicidi, 58 casi di autolesionismo e una aggressione agli agenti. La situazione di Orvieto è di nessun tentato suicidio, 7 casi di autolesionismo, nessuna aggressione alla polizia.
Tornando alla situazione specifica di Sabbione, il procuratore ha spiegato che «ci sono detenuti di varie amministrazioni: comuni, di alta sicurezza e 41 bis. Ciascuna categoria ha esigenze diverse e le differenze si riflettono anche sul piano operativo del personale, polizia penitenziaria in testa. Il quadro delle carceri è molto eterogeneo e richiede risposte differenziate, non soluzioni demagogiche che non servono a nessuno».
A margine della conferenza stampa Sergio Sottani, in relazione alla tentata aggressione da parte di un detenuto ai danni di una giudice, avvenuta a Terni lo scorso giugno, ha sottolineato che «la direzione del carcere ha provveduto ad attuare le modifiche all’aula riservata ai colloqui, recependo rapidamente quanto indicato». Nei primi giorni di settembre è previsto un incontro del procuratore generale e dei procuratori del distretto con i direttori ed i comandanti del personale degli istituti penitenziari umbri, oltre che con i vertici dell’ufficio distrettuale di esecuzione penale esterno.