di S.F.
I Comuni che non hanno utilizzato tutti i fondi messi a disposizione per i ristori Covid nel periodo 2020-2022. Sono un bel po’ e allora è tempo di restituirli, come impone il decreto ministeriale dello scorso 19 giugno: di mezzo c’è anche Terni e l’importo in eccesso risulta essere da 249.008. C’è la firma della dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci.
LA RIPARTIZIONE DEL DECRETO MEF: PER TERNI 249 MILA EURO

Tutto nasce dal decreto estivo che, in sostanza, ridetermina la regolazione finanziaria delle risorse Covid dei tre anni in questione. Con quel documento è stata stabilita la restituzione in quote per le annualità che vanno dal 2024 al 2027, di conseguenza è partito il primo input dal valore di 62.252 euro – un’economia di spesa – con tanto di variazione di bilancio per l’impiego di quote vincolate del risultato di amministrazione. Un confronto con altri enti con popolazione simile? Novara risulta avere ristori Covid non utilizzati pari a 5.684 euro, Piacenza 162.511 euro, Vicenza 19.204 euro, Siracusa e Pescara 0 euro. Perugia? Poco più di 2,1 milioni di euro.
IL DECRETO DEL MINISTERO DELL’INTERNO DI CONCERTO CON IL MEF

Nella fattispecie si parla di 100.052 euro per l’anno 2020 (solidarietà alimentare, articolo 19-decies del decreto legislativo 137 del 2020), 96.029 euro per il 2021 (fondo per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare e per il sostegno alle famiglie per il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze domestiche) ed i restanti 52.927 euro sempre per il 2021 (agevolazioni tariffa rifiuti per le categorie interessate dalle chiusure obbligatorie). I dati fanno riferimento al 31 dicembre 2022. Il responsabile del procedimento è il funzionario con elevata qualificazione Andrea Giuseppe Stentella.