L’indagine è quella che, emersa ad inizio dello scorso agosto, vede indagate ventotto persone – fra cui due avvocati e altrettanti commercialisti – per varie ipotesi connesse al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’associazione per delinquere contestata a 19 persone. Un’indagine condotta dalla squadra Mobile di Terni, con il coordinamento della procura di Perugia nella persona del pm Gennaro Iannarone, e che tocca non solo Terni ma anche regioni come il Lazio – le province di Roma e Frosinone -, le Marche – Macerata – e la Calabria (Vibo Valentia). In questi giorni, di fronte al tribunale del riesame di Perugia e a seguito di impugnazione da parte della procura, si è tenuta l’udienza relativa alle misure cautelari chieste – carcere e domiciliari in quasi tutti i casi – e non concesse dal gip Valerio D’Andria lo scorso agosto. In due erano finiti ai domiciliari, mentre una terza persona si era vista applicare l’obbligo di firma, con esclusione, per gli tutti altri indagati, delle esigenze cautelari e, in qualche caso, dei gravi indizi di colpevolezza. L’esito del riesame arriverà nei prossimi giorni. Intanto l’indagine resta aperta, coinvolge come noto anche proprietari di immobili – per la maggior parte nel Ternano – ed anche un agente immobiliare di Terni.
Terni: maxi indagine sull’immigrazione. Tre misure cautelari, indagati in ventotto