di Voltero Petrocchi
Già sindaco di Acquasparta
Da qualche giorno l’acqua esce copiosa dal serbatoio di Casteltodino (Montecastrilli) ed entra nella rete fognaria dopo un breve percorso per le vie cittadine. Di sicuro sarà accaduto un qualche grave imprevisto ma vedere quel ‘ben di Dio’ (migliaia di litri d’acqua) così impunemente dissipato fa rabbia e dovrebbe far riflettere. Il sindaco (ora) informa che chi ‘di dovere’ interverrà (da domani) e che al più presto si tornerà alla normalità. Nel paese (o nella bazione) in cui un chiodo (sì, un chiodo) manda in tilt mezza rete ferroviaria italiana o in cui metà Sicilia vede uscire l’acqua dai rubinetti ogni ‘passo di Papa’, ha senso prendersela con chi gestisce un acquedotto ‘di campagna’? Sulla carta oggi un po’ tutto dovrebbe funzionare meglio di ieri grazie soprattutto agli strumenti che scienza e tecnologia mettono a disposizione. Nell’utilizzo qualcosa però spesso s’inceppa e quanto non dovrebbe accadere, accade. Come si accennava, inutile cercare spiegazioni che il ‘mondo’ è così che (non) va.