Un’aggressione ‘a freddo’, andata in scena nella notte fra sabato e domenica, intorno alla mezzanotte, negli spazi di largo Ottaviani, cuore della movida giovanile di Terni. Un’area molto frequentata, fatta di socializzazione ma anche di alcuni aspetti critici. Come l’alcol, la droga, le risse. Ed episodi brutali come quello di cui stiamo parlando.
Un ragazzo ternano di 22 anni è stato pestato a sangue da un gruppo di giovani. Ignoti al momento gli autori del fatto, avvenuto come detto nella tarda serata di sabato, così come le ragioni di tanta violenza: aspetti su cui sono in corso indagini da parte della polizia di Stato.
Secondo quanto appreso, il giovane era in compagnia di alcuni amici quando sarebbe stato accerchiato da una decina di ragazzi con fare minaccioso. Il gruppo ha presto chiarito le proprie intenzioni e nel giro di poco il 22enne è stato raggiunto da una serie di colpi che lo hanno fatto finire a terra, pugni e calci sferrati per lunghissimi, interminabili secondi in cui ha cercato di difendersi come possibile.
Il pestaggio sarebbe stato compiuto solo da alcuni di quelli che lo hanno circondato: un ruolo attivo lo avrebbero avuto non più di quattro ragazzi. Che all’arrivo sul posto della polizia di Stato – squadra Volante – con una delle pattuglie impegnate nei servizi di controllo della movida, hanno fatto perdere rapidamente le proprie tracce. Un fuggi-fuggi come tanti altri, quando le forze dell’ordine raggiungono luoghi in cui poco prima si sono consumati fatti di cronaca.
Il ragazzo ternano pestato, è stato poi raggiunto dall’ambulanza del servizio 118 e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale ‘Santa Maria’. Avrebbe riportato lesioni tali da imporre una prognosi iniziale di almeno trenta giorni: fratture al naso, allo zigomo, alla mascella, contusioni ad una spalla, vari punti di sutura in testa.
Un referto medico finito nell’indagine già avviata d’ufficio – vista la portata delle conseguenze fisiche patite dal 22enne – dalla questura di Terni. Chiamata anche questa volta a fare luce su un episodio brutale, consumatosi in uno dei luoghi-simbolo dei giovani della città, costretti – anche nei casi migliori – a convivere con situazioni che di decoroso e civile hanno davvero nulla.