Agente di polizia non si vaccina. Il Tar Umbria ‘stoppa’ il questore che lo aveva sospeso

Perugia – Il poliziotto aveva presentato la documentazione per l’esenzione ma era arrivato comunque lo stop. Accolta la sua richiesta

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di S.F.

I provvedimenti di sospensione per la mancata vaccinazione anti Covid – in questo caso obbligatoria trattandosi di forze dell’ordine – ed i ricorsi al Tar Umbria: nuovo atto. Con un decreto cautelare il presidente del tribunale amministrativo regionale, Raffale Potenza, lunedì ha accolto l’istanza di sospensiva di un assistente capo della polizia di Stato in forza alla questura di Perugia: mirino su un atto di esenzione presentato nel giorno della vaccinazione.

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Cosa è successo

Il ricorso è stato depositato – se ne è occupato l’avvocato Luigi Doria del foro di Lecce –  venerdì 28 gennaio contro il ministero dell’Interno per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’atto di sospensione firmato dal questore di Perugia nonché dell’invito alla vaccinazione. Motivo? La documentazione medica che «dimostrerebbe la pericolosità della vaccinazione per la sua salute, quindi una fattispecie di esenzione dall’obbligo vaccinale». Tuttavia nonostante sia stata «trasmessa all’amministrazione il giorno programmato per la vaccinazione, non risulta essere stata esaminata». Da qui l’istanza al Tar.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La questura di Perugia

Pregiudizio irreparabile

Potenza nel decreto evidenzia dunque che «in relazione al pregiudizio irreparabile, gli effetti della sospensione dal servizio potrebbero risultare irreversibili nelle more sia dell’esame del dovuto esame da parte dell’amministrazione della documentazione che della valutazione collegiale della domanda cautelare» e di conseguenza «sussistono allo stato i presupposti per la concessione della misura monocratica». C’è l’accoglimento fatto salvo il potere-dovere del ministero dell’Interno (non si è costituito in giudizio) di emettere un nuovo provvedimento. La trattazione collegiale è fissata per il 22 febbraio.

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