Estetica oncologica all’ospedale di Spoleto

Accordo tra Usl Umbria 2 e associazione Inner wheel club per il servizio: progetto finalizzato alla prevenzione e alla cura degli effetti tossici cutanei dei trattamenti chemioterapici

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Una collaborazione biennale tra l’Usl Umbria2 e l’associazione spoletina ‘Inner wheel club’ per consentire l’attivazione di un nuovo percorso innovativo assistenziale di estetica oncologica al servizio di oncoematologia del ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto. L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi dal dg della Usl Umbria 2 Imolo Fiaschini e da Enrica Quintili, presidente dell’associazione: progetto finalizzato alla prevenzione e alla cura degli effetti tossici cutanei dei trattamenti chemioterapici, sia farmacologici che radioterapici, che fortemente inficiano la qualità della cura ed il benessere del paziente.

Imolo Fiaschini

Imolo Fiaschini

L’accordo impegna il servizio di oncoematologia del presidio ospedaliero di Spoleto, in accordo con la direzione medica ospedaliera, a selezionare i pazienti da sottoporre a trattamenti di estetica oncologica e a rendere disponibili luoghi ed ambulatori adeguati. «Sotto la supervisione – spiega la Usl – dell’oncologo o del radioterapista, un’estetista oncologica qualificata, regolarmente iscritta all’albo professionale ed individuata dall’associazione nella figura di Orietta Reali, avrà il compito di inserire i pazienti nel progetto di cura personalizzato che prevede manualità linfodrenanti e miorilassanti, trattamenti nutrienti per l’epidermide, in particolare nella fase radioterapica, make-up correttivo, manicure, pedicure, igiene e cura della pelle ed epilazione. L’associazione si impegna a fornire sempre a titolo gratuito sia per l’azienda sanitaria che per l’utenza, il materiale di consumo necessario per lo svolgimento delle attività e a trasmettere, con cadenza semestrale tramite report, lo stato di avanzamento del progetto di cura».

Il recupero Fiaschini sottolinea che «il miglioramento dei trattamenti messi in atto nell’ambito oncologico pone la necessità di gestire anche gli effetti collaterali ‘estetici’ che impattano notevolmente sulla qualità di vita dei pazienti, aspetti assistenziali solo apparentemente secondari ma di grande importanza per accompagnare la fase di recupero. In questo ambito il progetto di estetica oncologica tende ad arricchire l’offerta assistenziale già in atto presso il Servizio di Oncoematologia, dove grazie alla professionalità del personale medico ed infermieristico e al supporto delle associazioni di volontariato nell’ambito della psico-oncologia, si sono raggiunti – conclude – elevati livelli di umanizzazione del servizio».

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