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dei volontari CRI dell’Umbria impegnati in Emilia Romagna
Dal cuore verde d’Italia, un cuore per l’Emilia. Anche noi volontari della Croce Rossa Italiana dell’Umbria non siamo rimasti indifferenti alla sofferenza che sta patendo in questi giorni il popolo dell’Emilia Romagna. Abbiamo risposto alla ‘chiamata alle pale’ e ogni gruppo, per un periodo di almeno una settimana, ha partecipato alle attività necessarie in seguito alla devastazione che si è abbattuta su quella splendida regione italiana. Ogni volontario, secondo le proprie caratteristiche e attitudini, si è reso disponibile, partecipando alle attività utili per il ripristino della situazione in seguito all’emergenza.
Dalle pale per il fango ai cucchiai in cucina, passando per il soccorso, la logistica, la conduzione di mezzi con patenti superiori: ogni volontario ha cercato di fare del suo meglio per contribuire alla rinascita. Noi volontari CRI della regione Umbria siamo stati dislocati al centro fiere di Forlì: una struttura enorme, utilizzata come base logistica per i volontari di tutte le associazioni. Giunti nella struttura, abbiamo ricevuto l’assegnazione delle brande ed ad ognuno è stato dato un compito: Alberto Sparamonti (comitato CRI Terni) e Stefano Castellani (comitato CRI Corciano) alla guida dei mezzi; Giliola Laurucci (comitato CRI Terni, nonché moglie di Alberto Sparamonti), Mariella Mandia (comitato CRI Valnestore), Maria Valerio (comitato CRI Corciano), Pietro Mariucci (comitato CRI Perugia) e Roberto Cicerale (comitato CRI Corciano) squadra d’intervento; Antonella Patalocco (comitato CRI Valnestore) logistica; Ana Popa (comitato CRI Avigliano Umbro) addetta al magazzino; Eugenia Scepi (comitato CRI Avigliano Umbro) addetta alla cucina.
Da qui è iniziata un’avventura fantastica, anche se davvero impegnativa. Si perde la cognizione del tempo ma si trova sé stessi nel sorriso di ogni persona che si stringe a te in questo meraviglioso viaggio. Insieme, uniti nella speranza di poter restituire una dignità libera dal fango e dalla devastazione. Un’unica mano, sia che imbracci una pala combattendo il fango sia che stringa un cucchiaio per cucinare per chi torna sfinito dopo una giornata di lavoro. Un unico cuore che batte per il popolo emiliano, alimentato dagli abbracci e dalle strette di mano di gratitudine e di accoglienza di vite devastate. La nostra missione, il nostro credo dal profondo del cuore, ricordando sempre e vivendo costantemente i sette principi, fondamento della CRI: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità.
Un ringraziamento dal profondo del cuore va anche e soprattutto a coloro che hanno fatto sì che questa macchina di solidarietà si mettesse in moto, in particolare e in rappresentanza di tutto lo staff, a Fabio Caturan, responsabile UO operazioni, soccorsi speciali ed internazionali del Comitato nazionale CRI, che con il suo carisma, le notevoli capacità e una sapiente e incisiva naturalezza oratoria, ha instillato in tutti noi sin da subito l’ispirazione a dare un significato profondo alla nostra opera ed all’intera missione. Viva l’Italia, viva la Romagna, viva l’Umbria, viva la CRI!