«Per tornare a produrre a pieno ritmo, per fare nuovi investimenti e la relativa formazione per i lavoratori, oggi è più che mai necessario un periodo di ammortizzatori sociali». A lanciare l’appello in merito alla Tagina di Gualdo Tadino sono Euro Angeli e Fabrizio Framarini, delle segreterie provinciali e regionali Filctem Cgil-Femca Cisl.
La cassa integrazione In particolar modo viene messa in evidenza una problematica: «Ad oggi – spiegano Angeli e Framarini – non è stato ancora sciolto il nodo della concessione (o meno) della cassa integrazione straordinaria alle maestranze della Tagina, una delle poche aziende manifatturiere della fascia appenninica ad avere più di 100 dipendenti, ma anche e soprattutto un piano industriale per il rilancio già approvato dal giudice in fase di concordato. Il risanamento e il rilancio dell’azienda gualdese non puoò che passare però dal mantenimento del livello occupazionale e da una nuova organizzazione del lavoro, per la quale è necessaria formazione e rotazione del personale. Solo otto mesi fa il personale è stato ridotto di oltre 50 unità e due mesi dopo non si vedeva il futuro per i restanti occupati. Ad aprile come un fulmine a ciel sereno è arrivato invece un acquirente, che ha ridato speranza e futuro allo storica azienda umbra. A giugno sono riprese le prime attivitaà lavorative, ma per tornare a produrre a pieno ritmo, per fare nuovi investimenti e la relativa formazione per i lavoratori, oggi è più che mai necessario un periodo di ammortizzatori sociali».
Il pericolo licenziamenti E dunque, aggiungono, «il rischio più che concreto è quello che senza ammortizzatori l’azienda potrebbe essere costretta a mettere mano ai licenziamenti. Questo deve essere evitato ad ogni costo. Le istituzioni locali, sindaco e Regione, sono impegnate, ora tocca al governo dare l’ultima risposta. C’è un’azienda, ci sono gli imprenditori c’è un piano di rilancio e ci sono i lavoratori, manca solo un po’ di tempo per mettere tutto in fila e per questo servono gli ammortizzatori sociali. Mettere per strada i lavoratori sarà un’ulteriore tegola per questo territorio, un territorio giaà messo a dura prova dalla crisi di questi ultimi anni, vedi la famosa vicenda della ex Antonio Merloni, passando per la Faber e tutto il settore delle costruzioni, quasi scomparso dopo l’ottimo lavoro della ricostruzione post sisma del 1997. Caro governo, se Tagina e tutto il sistema che si è messo positivamente in moto intorno ad essa, è un’occasione da non sprecare per il territorio della fascia appenninica per far ripartire l’occupazione».