Comprende dieci macro temi, il documento che, lunedì mattina, Anci Umbria e Consiglio delle autonomie locali hanno presentato, nel corso di un incontro nella sala del consiglio della Provincia di Perugia, ai candidati a sindaco dell’Umbria e ai candidati umbri al parlamento europeo. Il decalogo riguarda la progettazione europea, l’agenda digitale, l’open city, il sostegno alla nuova imprenditorialità , il supporto ai piccoli comuni dell’Umbria, la sanità , il rafforzamento dei settori turismo e cultura, il sistema di protezione civile, il servizio civile e il contrasto alla ludopatia.
Un impegno nei programmi elettorali
Il presidente di Anci regionale Francesco De Rebotti e quello del Cal Stefano Ansideri hanno chiesto un impegno concreto ai candidati su questi temi, auspicando che vengano inseriti nei loro programmi elettorali. Questioni ritenute «essenziali per le ricadute che possono avere sui cittadini e sul territorio e su cui, in questi anni, Anci e Cal hanno portato avanti progetti significativi o hanno intenzione di svilupparne altri». Una volta eletti, ai futuri sindaci e parlamentari europei si propone una collaborazione che «non sarà solo un atto formale, ma sostanziale, per mettere in campo sinergie e iniziative importanti, funzionali ai cittadini e al territorio».
Il ruolo di Anci
Anci e Cal si sono presentati ai candidati, spiegando loro funzioni e ruoli che sono essenzialmente di «supporto ai sindaci e a sostegno dei comuni e, quindi, degli interessi dei cittadini. Vengono sviluppate progettualità per le comunità , viene svolta un’azione di interfaccia fra comuni e governo e nei rapporti con le altre istituzioni locali e nazionali». Anci Umbria – è stato detto – è a disposizione di tutti i comuni e svolge, in modo trasversale, un ruolo ‘fondamentale’: «È la voce dei comuni di fronte al governo – ha sottolineato il presidente di Anci Umbria -, è soggetto di riferimento per tutte le leggi e le normative nazionali; tiene insieme gli interessi dei Comuni che coincidono con quelli dei cittadini; sviluppa progetti, in diversi ambiti, che hanno ricadute positive sulle comunità locali. È un punto di riferimento per i comuni, soprattutto per quelli più piccoli che non hanno né dirigenti, né funzionari apicali». Il presidente Ansideri ha sottolineato le tante responsabilità cui sono soggetti i sindaci, sempre in prima linea: «È un mestiere complicato, bisogna studiare molto, ma è la cosa più bella del mondo».