Ast, ‘ok’ lavoratori al passaggio a Tapojärvi

Terni: in 37 da Ilserv alla nuova società, mantenuti i livelli economici e aggiunti 1.444 euro di premio di produzione

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Mantenimento dei livelli raggiunti, 1.444 euro l’anno di premio di produzione, 60 euro di anzianità per tutti (l’equivalente di 2 scatti e mezzo), altre 20 euro per ogni presenza domenicale e festiva: sono i termini economici dell’ipotesi di accordo raggiunto tra le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb e il management di Tapojärvi in merito al futuro dei lavoratori dell’Ilserv che, con il passaggio di appalto nei reparti Global Service e Metal Recovery legati al recupero scorie, transiteranno alla società finlandese. Un’ipotesi firmata dalle parti agli inizi di novembre e passata, venerdì, al vaglio dell’assemblea dei lavoratori, che a maggioranza – al voto hanno partecipato per ora solo quelli del Global Service, ndr – l’hanno approvata.

I dettagli

L’appalto Global Service è infatti il primo a scadere: Tapojärvi si è impegnata ad assorbire 37 dei 42 attuali lavoratori di Ilserv (due in più rispetto a quelli inizialmente ipotizzati), i restanti cinque continueranno a rimanere a lavorare per conto della stessa Ilserv. Entro fine dicembre, su base volontaria, verrà dato il via alle visite e ai colloqui dei dipendenti, il 13 febbraio avverrà il passaggio formale da una società all’altra. Per il Metal recover, il cui appalto scadrà più avanti, l’azienda finlandese non ha ancora sciolto le riserve in merito ai 26 lavoratori attualmente operativi, la stessa ipotesi di accordo dovrebbe comunque essere estesa anche a coloro che verranno riassorbiti in questo reparto.

Il commento

«In tutte le assemblee svolte – commentano in una nota i sei sindacati -, sono stati evidenziati in modo molto positivo gli aspetti di salvaguardia occupazionale e del mantenimento dei livelli economici raggiunti nell’accordo. I lavoratori hanno indicato alcune perplessità relative al numero totale degli organici e di conseguenza le ripercussioni che ci potrebbero stare sulla futura organizzazione del lavoro». Le organizzazioni sindacali, condividendo le «giuste considerazioni» fatte dai lavoratori e già dichiarate all’azienda, spiegano che dal momento che avverrà il cambio di appalto, si impegneranno fin da subito a monitorare ed intervenire dove necessario, «affinché tutti gli aspetti relativi all’organizzazione del lavoro e della sicurezza siano rispettati e migliorati». Nell’ipotesi di accordo è comunque previsto che entro i primi sei mesi una commissione appositamente creata tra azienda e sindacati possa rivedere il numero finora stabilito.

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