Terni, teatro Verdi: slitta udienza al Tar

Addio 19 novembre: il Comune deposita la revoca dell’aggiudicazione a Krea e arriva il rinvio al 17 dicembre. Possibile l’impugnazione dell’atto

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di S.F.

Lo aveva messo ‘nero su bianco’ lo stesso Comune di Terni nella determina utile per chiudere la revoca – si era giunti fino all’aggiudicazione definitiva – dell’appalto vinto dalla Krea. Ci si doveva sbrigare a procedere con l’atto finale perché nell’iter amministrativo va fatto almeno venti giorni prima dell’udienza: «L’avvocatura comunale segnalava la necessità di pervenire alla conclusione della procedura tecnica di annullamento degli effetti dell’appalto in quanto è prossima la scadenza posta dal Tar per la decisione in merito». Così è stato: il 23 ottobre il provvedimento è stato firmato e, sul finire del mese, depositato in vista del 19 novembre, quando gli avvocati si sarebbero dovuti vedere a quattr’occhi a Perugia per discuterne. Il quadro è cambiato: c’è lo slittamento di un mese. Al centro dell’attenzione c’è la vicenda legata al restauro, l’adeguamento funzionale e impianstico del teatro ‘Verdi’.

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Il metaprogetto

Un mese in più

E pensare che erano stati gli stessi magistrati del Tar – in estate era stato sancito il rinvio al 19 novembre – a mettere fretta alle parti per definire la vicenda. Dal 28 al 30 ottobre – gli ultimi giorni ‘buoni’ per depositare nuovi documenti – ricorrente, resistente e controinteressato si sono mosse e sponda Comune in primis è stata piazzata la determina del 23 ottobre. Bene. Poche ore ed ecco il nuovo passaggio: il Tar Umbria – il consigliere relatore Paolo Amovilli – ha rinviato d’ufficio l’udienza pubblica di quasi un mese, fissandola a martedì 17 dicembre. Non a caso ovviamente: il motivo è legato proprio all’atto di revoca di palazzo Spada.

IL NODO INDENNIZZO E LA DIVERSA VISIONE

Il teatro Verdi

Possibile impugnazione

Questione di tempistiche. Per eventuali nuove repliche – al netto delle memorie – c’è circa un mese di tempo a disposizione rispetto agli ultimi atti depositati e dunque il Tar ha deciso di concedere giorni in più alle parti coinvolte per ‘studiare. Di mezzo c’è infatti la possibilità che la Krea impugni – un cosiddetto ‘motivo aggiunto’ da aggiungere nel fascicolo – la determina di revoca a firma Cinti e Manciucca: il nodo principale è sempre il solito, la richiesta di risarcimento per lo stop alla procedura (223 mila 845 euro la richiesta) e la diversa visione che c’è con il Comune (poco meno di 15 mila euro con svincolo e restituzione delle polizze presentate). Quest’ultimo per evitare passi falsi sul tema ha specificato di «demandare ad un successivo atto la richiesta di attivazione di parte del finanziamento regionale, confluito in avanzo vincolato, per la liquidazione dell’indennizzo che sarà definito in ambito giudiziale». Una decisione che tarda ad arrivare e per ora c’è la certezza della nuova data, il 17 dicembre.

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