Art Bonus: vince di nuovo Perugia con la Fonte di San Francesco

Intervista a Simona Cortona, coordinatrice comunicazione del progetto

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di Simona Panzolini

Un risultato eccezionale per il Comune di Perugia che vince la quinta edizione del concorso nazionale ‘Art Bonus – Progetto dell’anno’ con il restauro della Fonte di San Francesco, a Ponte San Giovanni. Per la città è la seconda vittoria, dopo quella nel 2018 con Palazzo dei Priori e la menzione d’onore al quinto posto con il restauro del Morlacchi nel 2019.

Dario Franceschini

Davanti a tutti

La Fonte di San Francesco ha trionfato con 2.314 voti sulla piattaforma www.concorsoartbonus.it, superando il Kilowatt Festival di Sansepolcro e il Macerata Opera Festival. Al nono posto si è piazzata la Galleria Nazionale dell’Umbria, progetto sui ‘Restauri di opere del Perugino e del ’500 umbro’. «L’Art Bonus – ha detto il ministro Dario Franceschini durante la proclamazione on line dei vincitori – è il più forte incentivo fiscale che ci sia in Europa per favorire il mecenatismo culturale. Dalla della sua entrata in vigore, ha superato il mezzo miliardo di euro di fondi raccolti».

Andrea Romizi

«Una vittoria dei ponteggiani»

Perugia è in festa e il sindaco Andrea Romizi ricorda che «la scelta di presentare al concorso la Fonte di San Francesco è merito e volontà dei tanti cittadini di Ponte San Giovanni che si sono attivati per ridare vita a questo monumento. A loro va questa vittoria e la nostra riconoscenza». Abbiamo voluto fare il punto con Simona Cortona, P.O. responsabile della comunicazione del Comune di Perugia e coordinatrice della comunicazione del progetto Art Bonus Perugia.

Dottoressa Cortona, a quanto ammontano le erogazioni ricevute per il restauro della Fonte di San Francesco?

«In questi 5 anni, il progetto Artbonus Perugia ha raccolto ben 2 milioni di euro grazie a 483 mecenati. Numeri importantissimi che hanno permesso di riportare a nuova vita ben 16 monumenti, mentre altri 13 sono in corso di programmazione. ll restauro della Fonte di San Francesco è stato finanziato con 15.150 euro dall’associazione Pro Ponte, dalla Oleodinamica Palmerini, dal Consorzio Revisioni e dalla mecenate Cristina Dragoni».

Si narra che San Francesco si fermò alla Fonte nel 1202…

«Sì, nella nostra ricerca storica, propedeutica ad inserire il bene storico nel progetto Artbonus Perugia come ‘bene culturale pubblico’, secondo la definizione dell’articolo 10 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, numero 42, la Fonte di San Francesco prende il nome dal Santo Patrono d’Italia che nel 1202 si fermò presso la fonte a dissetarsi e lavarsi le ferite prima di essere portato in catene al carcere di Perugia. Da una delibera del consiglio comunale dell’8 maggio 1871, risulta che la fontana, nonostante fosse già stata restaurata nel 1700, era nuovamente in rovina. Nella delibera si dice: ‘L’acqua è stata usurpata e la fonte demolita, venga rivendicata e ripristinata all’uso pubblico’. Il suo aspetto era stato riadattato a pubblico lavatoio agli inizi del XX secolo, ma nel 1971 le fu restituito il vecchio splendore e la funzione di fonte nella parte anteriore lungo la strada e di vasca di accumulo a scopo irriguo nella parte posteriore e di lavatoio privato».

Perché avete scelto un bene in periferia e cosa significa il claim #FannepArte?

«La scelta della Fonte è nata dalla volontà di promuovere la conoscenza del patrimonio storico e artistico esistente anche in periferia e, in questo caso, a Ponte San Giovanni. Qui, infatti, privati cittadini, aziende, tra cui la ditta Oleodinamica Palmerini e l’associazione Pro Ponte, hanno finanziato non solo il restauro della Fonte di San Francesco e il monumento ai Caduti in Ponte San Giovanni, ma anche il restauro dei dipinti di palazzo Conestabile della Staffa per un totale di 35.500 euro, a dimostrazione del ruolo attivo di soggetti privati, imprese e associazioni impegnate nel grande progetto Art Bonus Perugia. La scelta poi di un bene in periferia ci è sembrata la giusta valutazione per un quartiere che sarà oggetto di grandi cambiamenti nei prossimi anni. Ma i Mecenati perugini non hanno solamente contribuito al restauro dei beni Art Bonus hanno voluto testimoniare la loro esperienza anche attraverso un video, oggetto della campagna di comunicazione 2020-2021, caratterizzato dal claim #FannepArte, vero leitmotiv di Art Bonus Perugia, che testimonia l’amore che i cittadini-mecenati hanno per la città di Perugia, per la sua cultura e il suo patrimonio storico-artistico. I protagonisti della campagna #FannepArte sono gli stessi mecenati, chiamati a raccontare in un video la loro esperienza e le motivazioni che li hanno portati a rispondere alla ‘chiamata alle arti’ del Comune, dal 2014 a oggi, adottando un bene cittadino e investendo nella sua riqualificazione grazie all’agevolazione fiscale prevista. I 18 mecenati aderenti alla campagna di comunicazione sono Antonio Ansalone e i Lions Club Perugia (Portone principale del Palazzo dei Priori), Mila Breccolenti e il Gruppo Pulchra Perusia (Porta della Sala della Vaccara – Palazzo dei Priori), Antonio Campanile – Saci (Fonte dei Tintori), Catia Caponecchi – Istituto di Mediazione Linguistica Perugia (Porta di San Girolamo), Giuseppe Cenci – Farmacia Bolli (Chiesetta di Sant’Angelo in Ponte Felcino), Laura Modena e famiglia (Fonte Lomellina), Brunella Monacchia – Sterling SpA (Cappella degli Oddi Auditorium San Francesco al Prato), Silvia Moretti – Vogue Parrucchieri (Pozzo di San Francesco al Prato), Antonello Palmerini – Palmerini Autoricambi (Monumento ai Caduti di Ponte San Giovanni), Liana Pimpinelli – Inner Wheel Club (dipinto “Incoronazione della Vergine” in Via Oberdan), Lorena Pittola (Terza Porta di Palazzo dei Priori), Leonello Riommi – Agenzia Fosforica (Seconda Porta di Palazzo di Priori), Roberto Rizzo (Porta della Biblioteca San Matteo degli Armeni), Armando Flores Rodas ed altri (Portone centrale della Biblioteca San Matteo degli Armeni), Emiliano Spazzoni – Associazione Pro Ponte (Fonte di San Francesco di Pieve di Campo, Ponte San Giovanni), Alberto Stafficci (Edicola di Piazza Monteluce), Riccardo Stefanelli e Camilla Cucinelli (Fontana di via Maestà delle Volte)».

Come nasce e quanto impegno e lavoro ci sonom dietro ad un progetto così importante per il Comune e la città

«Fin dal 2015 il Comune di Perugia ha voluto introdurre il decreto fiscale ‘Artbonus’, la norma per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura e promuovere quindi la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo con la partecipazione attiva dei cittadini e delle imprese (Art. 1 del D.L. n.83/2014 convertito in legge n. 106/2). Tale finalità garantita dal decreto si sviluppa attraverso la virtuosa collaborazione tra pubblico e privato e in particolare, a Perugia, attraverso la sempre più crescente partecipazione dei cittadini alle azioni pubbliche finalizzata alla conservazione della bellezza della propria città. ‘Artbonusperugia’ è diventato una best pratics a livello nazionale perchè dietro ad ogni progetto, campagna di comunicazione, evento, c’è un team affiato, un gruppo di dipendenti del Comune di Perugia che insieme ad un management politico si confronta e collabora. Noi, abbiamo fatto ‘rete’ e per una pubblica amministrazione essere un team vuol dire affrontare un cambiamento culturale profondo che coinvolge non soltanto le modalità lavorative, ma anche e principalmente le modalità di relazione tra noi, i cittadini, i privati, le associazioni del territorio. Ciò implica apertura, capacità di ascolto e di dialogo, orientamento all’interazione, disponibilità al cambiamento. Il team #ArtbonusPerugia è tutto questo e molto di piu. In un momento difficile per i finanziamenti al mondo della cultura è necessario un totale cambiamento di paradigma a cui organizzazioni ed enti culturali non sono preparati, l’Art Bonus e il fundraising rappresentano una grande risorsa sulla quale gli enti pubblici devono puntare per offrire nuova vita alla cultura e ai monumenti storici di ogni città d’Italia. Il caso del Comune di Perugia è stato valutato con grande attenzione dal ministero della cultura e dall’agenzia Ales, la società che si occupa dell’Artbonus per il ministero».

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