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Home » Assisi, meningite: «Non c’è rischio»

Assisi, meningite: «Non c’è rischio»

di Simone Francioli
7 Aprile 2017
in Dal territorio
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il Santa Maria della Misericordia di Perugia

Il Santa Maria della Misericordia di Perugia

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Una 18enne studentessa belga – in Italia per una gita scolastica da più di una settimana – è ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione del ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, a causa di una infezione da meningococco. Ovvero per meningite. La giovane è stata accompagnata nella notte al pronto soccorso da due insegnanti, quindi le prime terapie e il trasferimento.

I sintomi e il ricovero La ragazza ha iniziato ad avvertire febbre alta e forte mal di testa intorno alle 5 di giovedì mattina, con immediato intervento del medico di guardia prima del ricovero in ospedale. Studenti, professori e autisti – due pullman – sono stati sottoposti a chemiprofilassi con somministrazione di ciprofloxacina 500 mg. e fatti ripartire per il Belgio.

Meningite grave Franco Baldelli, direttore della struttura complessa di malattie infettive, spiega che «si tratta di una forma di infezione grave,  una meningite che si manifesta all’improvviso e che può condurre alla morte nel giro di poche ore. È per questo che i medici insistono sempre sulla necessità di intervenire prima possibile con i soccorsi». I parametri vitali della giovane erano in miglioramento dopo le prime terapie, ma lo spostamento nel reparto di rianimazione si è reso comunque necessario dopo aver accertato le difficoltà di sedazione della ragazza.

Il gruppo era arrivato in Umbria – da un giorno – dopo un passaggio in Campania ed aveva in programma di andare a visitare la Toscana nelle prossime ore. «La ragazza è grave ma, vista la diagnosi rapida, i sanitari – la nota della Usl Umbria1 – sperano in un decorso positivo della malattia. Si tratta di meningite menigococcica ancora non tipizzata e quindi al momento non si conosce se appartenente al gruppo B o C. La gita era iniziata lo scorso 28 marzo toccando varie città italiane del centro e del sud: in Umbria – ad Assisi – erano arrivati mercoledì sera e quindi non ci sono stati contatti con la popolazione locale».

Barberini tranquillizza L’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, interviene per smorzare o toni: «Non c’è alcun allarme meningite in Umbria: si tratta di un episodio isolato, per cui sono state subito adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare eventuali forme di contagio. Le condizioni della ragazza sono stabili – spiega Barberini – al momento si trova in stato di sedazione per una maggiore tutela della sua salute; è sotto terapia antibiotica e la situazione è sotto controllo. In queste ore è stata raggiunta dai familiari, arrivati dal Belgio. Il fatto che si sia sentita male in Umbria non significa affatto che abbia contratto qui la malattia, visto che la meningite ha un’incubazione di almeno sette giorni e che la studentessa belga è arrivata ad Assisi nella serata del 5 aprile, senza alcun contatto diretto con la popolazione locale. Si tratta di un caso ‘importato’ – precisa l’assessore – rispetto al quale non c’è alcuna preoccupazione, considerando che l’intervento di profilassi è stato tempestivo e che il rischio contagio non è assolutamente scontato o automatico e potrebbe, in via del tutto eventuale ed ipotetica, riguardare soltanto le persone più vicine alla persona interessata, che infatti sono state tutte sottoposte alle terapie di profilassi previste in casi del genere».

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