Ast: «90 euro per lavorare il 15 agosto». Le rsu: «Non se ne parla»

Terni – L’azienda vorrebbe ‘sospendere’ la fermata sindacale per otto lavoratori di Lac, sindacati contrari

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Nessuna sospensione della fermata sindacale, neanche per una tantum di 90 euro lordi a lavoratore: sono state inflessibili le rsu di Ast nel rispondere alla richiesta che, venerdì, è stata avanzata dalla direzione aziendale dell’acciaieria di Terni. La società ha chiesto infatti la disponibilità a lavorare il 15 agosto per tre turni (per un totale di otto lavoratori) nel forno W.B. dell’area di laminazione a caldo, in ‘deroga’ dunque alla fermata prevista dal contratto collettivo di lavoro nazionale dei metalmeccanici.

La minaccia di azioni legali

La proposta è stata però rispedita al mittente da parte dei delegati di fabbrica, che l’hanno valutata come una ‘forzatura’ da parte di Ast, considerato che – a loro parere – i volumi del mese non giustificherebbero la necessità di lavorare a Ferragosto. «Dalla discussione, rispetto a nostre specifiche questioni evidenziate – spiegano le rsu -, non è stata raggiunta nessuna intesa, a fronte di una volontà aziendale di pretendere un accordo di obbligatorietà, per otto lavoratori, trasformando una fermata sindacale in una giornata lavorativa a tutti gli effetti». Le rsu hanno quindi confermato la fermata e invitato «tutti i lavoratori interessati a non dare la propria disponibilità». «Onde evitare possibili azioni legali», le rsu hanno infine diffidato l’azienda ad adottare «condotte unilaterali verso i lavoratori». Lo scontro tra le parti, dunque, continua.

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