Ast, al Mite senza sindacati: «Persa un’altra occasione»

Cgil, Cisl e Uil all’attacco delle istituzioni: «Sconcertante come continuino a sfuggire al confronto»

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Non è andata giù a Cgil, Cisl e Uil di Terni la mancata convocazione al tavolo del governo, fissato mercoledì pomeriggio, per avviare il confronto sull’accordo di programma dell’Ast. Il loro coinvolgimento non è un atto dovuto, riconoscono le stesse sigle, che però ritengono che «si stia perdendo una ulteriore occasione per costruire insieme al mondo del lavoro – scrivono il nuovo profilo di modello di sviluppo territoriale».

Ast: mercoledì tavolo al Mite. C’è il nuovo organigramma dello stabilimento

«Serve progetto di sviluppo per tutta manifattura»

In una nota Claudio Cipolla (Cgil) Riccardo Marcelli (Cisl) e Fabio Benedetti (Uil) sottolineano che «la riunione convocata al ministero della transizione ecologica, che vedrà la partecipazione del ministero dello sviluppo economico, delle istituzioni locali e dell’azienda Ast poteva essere l’occasione per avviare quel tanto richiesto, almeno da parte nostra, confronto sui temi dello sviluppo cittadino e in modo particolare sull’Accordo di programma che deve veder interessato non solo il perimetro dell’Acciaieria, ma anche di tutta la manifattura, anche media e piccola, presente sul territorio». «Temi quelli dello sviluppo – continuano i tre sindacalisti – che dovrebbero vederci tutti impegnati nel costruire una proposta ed un progetto che vada verso un’idea di sviluppo capace di rispondere alle nuove sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma al contempo capace di fornire risposte sia sul versante dei fattori localizzativi che su quello della quantità e qualità del lavoro per il benessere del territorio ternano».

«Solo spot e slogan elettorali»

Cgil, Cisl e Uil non le mandano a dire e scrivono di ritenere «sconcertante come le istituzioni locali continuino a sfuggire a questo confronto, continuando a fare solo spot e slogan elettorali, non affrontando le criticità presenti nel territorio, evitando di rispondere alle nuove esigenze e necessità emerse in questi anni di crisi verso il lavoro, le persone ed i cittadini». «Cerchiamo di sforzarci – proseguono – per comprendere l’imbarazzo, senza una visione complessiva, nel confrontarsi con chi come Cgil, Cisl e Uil di Terni da anni hanno messo nero su bianco una propria idea per rispondere alle nuove sfide che ha davanti la comunità, ma pensiamo che in questo modo non si faccia il bene della comunità stessa».

«Serve nuovo paradigma»

La speranza dei tre sindacati è di potersi «prima o poi» confrontare con gli altri soggetti, per scoprire «che ci siano idee migliori delle nostre – rimarcano -, magari anche condivisibili». Nel frattempo ribadiscono che è «necessario un nuovo paradigma, nella convinzione che Terni, grazie al ruolo di città della manifattura, possa gettare le basi per un nuovo modello di sviluppo, senza svilire la storia, proiettandoci realmente al domani con la partecipazione di tutti gli attori interessati». «Alle istituzioni e alla politica – concludono Cipolla, Marcelli e Benedetti – chiediamo di svolgere la loro parte rispettando le organizzazioni sindacali e i lavoratori».

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