Ast, altre 24 ore di stop in attesa del decreto

Covid, lunedì fermo produttivo. Incertezza sull’elenco delle attività essenziali: l’acciaieria nel limbo

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di F.L.

Ast torna a fermarsi per 24 ore, lunedì, in attesa che si faccia piena chiarezza sulle sue prospettive alla luce del decreto firmato domenica sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte (ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale), che dispone una nuova stretta sulle attività produttive di tutta Italia per l’emergenza coronavirus. Le notizie sono state incerte e contraddittorie per buona parte della giornata – una bozza del provvedimento circolata del pomeriggio ricomprendeva anche la metallurgia tra i settori ritenuti essenziali – poi in serata la conferma delle prime voci: le industrie siderurgiche non sono elencate tra le 80 tipologie di attività produttive che potranno continuare a marciare. Dunque, in linea teorica, la produzione di Ast potrebbe essere destinata a rimanere ferma per 15 giorni. C’è un però.

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Ma possono continuare a lavorare le imprese a ciclo continuo

Nel decreto c’è infatti anche scritto che «sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all’impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il prefetto può sospendere predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente».  Dunque l’ultima parola – qualora, come sembra, l’azienda sia intenzionata a proseguire l’attività – potrebbe passare al prefetto Emilio Dario Sensi. In attesa che venga chiarita la situazione (e soprattutto che il decreto venga pubblicato, sempre domenica Confindustria aveva chiesto al Governo il rinvio a mercoledì), c’è comunque un nuovo stop. Direzione aziendale e segreterie territoriali dei metalmeccanici sono infatti tornati ad incontrarsi virtualmente per proseguire il confronto sull’attivazione della cassa integrazione annunciata nei giorni scorsi. Vista l’incertezza, le parti hanno concordato di riconvocare il tavolo non appena la situazione sarà più chiara. Pertanto lunedì ci saranno ulteriori 24 ore di fermo produttivo. I sindacati hanno chiesto di coprire tutti i lavoratori con le modalità già utilizzate nei giorni scorsi, dunque permessi retribuiti da trasformare eventualmente in cassa integrazione. L’azienda si è riservata di chiamare i lavoratori delle spedizioni su base volontaria.

La nota dell’azienda

Nella prima serata di domenica l’azienda di viale Brin ha comunicato di aver «concordato, insieme ai segretari delle organizzazioni sindacali territoriali, nell’ambito di un incontro avvenuto in teleconferenza che, in attesa dell’emanazione del Decreto annunciato ieri (sabato, ndR) dal presidente del Consiglio dei ministri, le attività dei reparti produttivi di Ast resteranno fermi per l’intera giornata di lunedì 23 marzo. Saranno operativi invece – prosegue Acciai Speciali Terni – i reparti dedicati al ricevimento dei materiali e, su base volontaria, alla spedizione dei materiali, oltre ad ogni altra attività necessaria alla salvaguardia degli impianti e alla vigilanza del sito, così come le attività svolte dal personale in modalità ‘smart working’. Ast – prosegue la nota – ha dato disponibilità ad impiegare l’intera giornata di domani per i lavori della commissione sulle misure per la salute dei lavoratori prevista dal protocollo siglato tra organizzazioni sindacali, organizzazioni datoriali e Governo lo scorso 13 marzo. Ast e organizzazioni sindacali si incontreranno di nuovo nella giornata di domani (lunedì, ndR)».

 

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