Ast, fra le ‘spine’ anche il capodanno. «Nessun rischio» per l’azienda

Terni – Confronto sinddacati-Burelli. Superata la pandemia, si andrà avanti con i licenziamenti incentivati di 31 impiegati

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Circa 20 milioni di investimenti, di cui 13 per nuovi progetti e sette per il completamento del progetto scorie, a fronte di un’occupazione in discesa a 2.300 dipendenti: si è entrati nel dettaglio dei primi numeri – anche se parziali – nel corso dell’incontro andato in scena mercoledì pomeriggio tra le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb, rsu e vertici di Ast, in merito al nuovo accordo ponte che dovrà traghettare l’azienda fino alla vendita.

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I sindacati: «Negoziato in salita»

Sul tema investimenti l’amministratore delegato dell’acciaieria, Massimiliano Burelli, non ha al momento fornito ulteriori elementi rispetto ai capitoli di spesa, che saranno specificati nel corso di un ulteriore incontro che dovrebbe svolgersi la settimana che si aprirà il 9 novembre. Sul versante dei posti di lavoro l’azienda ha invece confermato l’esubero strutturale di 31 impiegati amministrativi e l’intenzione di aprire una procedura di licenziamento collettivo incentivata e senza l’opposizione dei lavoratori, quando sarà superato il blocco dei licenziamenti, previsto dal governo, almeno al momento, fino al 21 marzo. Il numero complessivo dei lavoratori sociali per l’anno fiscale in corso scenderà dunque a 2 mila 300 unità. Le segreterie territoriali hanno da parte loro riconfermato «la volontà di sottoscrivere un accordo ponte che confermi gli assenti impiantistici e i volumi ad almeno un milione di acciaio fuso in un anno», ribadendo inoltre «l’impossibilità di fare un accordo ponte che sia peggiorativo di quello precedente». «Le efficienze fatte – scrivono in una nota – non giustificano un ulteriore taglio sia del personale diretto che somministrato, quest’ultimo già decurtato di 17 unità nel mese di giugno 2020». Il confronto proseguirà comunque nei prossimi giorni, anche attraverso approfondimenti tecnici, ma – avvertono le sei sigle – «senza la rimozione delle rigidità aziendali il negoziato stenta ad entrare nel merito della discussione e preclude una fase di transizione serena».

La festa lascia perplesse le sigle

Altro tema oggetto di confronto è stata la possibilità che in Ast si svolga la festa di capodanno nell’ambito del programma ‘L’anno che verrà’ in diretta su Rai Uno: «L’azienda – osservano le sigle – sta aspettando le delibere della Regione Umbria e della Rai per la definitiva decisione. Esprimiamo perplessità e preoccupazione per un evento sicuramente importante per la regione ma che potrebbe avere delle ripercussione negative sull’impatto della pandemia che vede già 28 lavoratori contagiati e 4 guarigioni. L’evento porterebbe oltre mille persone dentro la fabbrica con gli impianti in marcia e le restrizioni che i lavoratori devono subire a causa del Covid-19».

Capodanno, Ast: «Non c’è motivo di preoccuparsi»

Sulla questione-capodanno in Ast, l’azienda di viale Brin, in una nota, fa sapere che «la comunicazione delle organizzazioni sindacali evidenzia due motivi di preoccupazione. Il primo riguarda la tutela della salute dei lavoratori in questa fase di pandemia: a questo proposito vale la pena ricordare che l’evento si svolgerà in un’area completamente all’aperto ma, soprattutto, che Ast sia stata una delle prime aziende in Italia a mettere in atto un rigido protocollo a tutela della salute dei lavoratori, ancora prima che la pandemia assumesse quelle caratteristiche che hanno imposto un lungo periodo di lockdown la scorsa primavera. È del tutto evidente – spiega Acciai Speciali Terni – che questo continuerà ad essere un nostro preciso impegno, oggi, a capodanno e nel futuro. Qualunque iniziativa verrà intrapresa all’interno della nostra azienda, sarà portata avanti nel rispetto di tutte le regole previste a tutela della salute. Il secondo motivo di preoccupazione delle organizzazioni sindacali riguarda l’ipotetica presenza di mille persone, numero che al momento non è stato mai ipotizzato, mai discusso e mai deciso. Da parte nostra – prosegue Ast – siamo convinti che questa iniziativa possa contribuire a mettere al centro di un grande evento televisivo, il ruolo e l’importanza del lavoro e la necessità di una forte ripartenza, consapevoli che mai come in questo momento, sia fondamentale l’unità di tutti i soggetti sociali, economi e imprenditoriali del nostro paese».

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