«Lo sciopero proclamato in Acciai Speciali Terni, Tubificio e indotto è pienamente riuscito in tutti i reparti e tra gli operai e impiegati, con punte che superano il 95% delle adesioni»: a dirlo sono le segreterie territoriali e le rsu di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, dopo la protesta di 4 ore a fine turno che si è svolta nella giornata di martedì, la prima di un pacchetto di sciopero complessivo di 12 ore proclamato nei giorni scorsi.
«I lavoratori e le lavoratrici – spiegano in una nota – hanno condiviso il percorso indicato dalle organizzazioni sindacali per giungere il prima possibile alla soluzione dei due problemi evidenziati con la mobilitazione: iniziare una trattativa vera sul piano industriale che indichi la misura e il cronoprogramma degli investimenti oltre ai mercati di riferimento, per rilanciare il sito e il suo ciclo integrato per la produzione strategiche di inox, fucinati e tubi con le ricadute sui livelli occupazionali (diretti e dell’indotto) e ambientali con produzioni più green; fermare una silenziosa riorganizzazione al fine di contenere i costi ma che ha gravato esclusivamente sui lavoratori e slle lavoratrici in termini di organizzazione del lavoro, organici (somministrati compresi), modifiche nei carichi i lavoro, tempi e ritmi che ormai risultano insostenibili».
Secondo segreterie territoriali e rsu «non siamo più in una fase di restrizione, la nuova proprietà si è stabilizzata e su queste tematiche non si può limitare alla mera comunicazione ma si deve aprire un vero e proprio confronto con le organizzazioni sindacali interne». Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici spiegano che «rimane aperto lo stato di agitazione e il blocco/sciopero degli straordinari con 8 ore di sciopero proclamate nel primo pacchetto da utilizzare per superare lo stato di incertezza più volte denunciato. La modulazione si deciderà con i lavoratori utilizzando anche le assemblee indette per il rinnovo del Ccnl che comunque mantengono una specificità separata sul versante delle modalità e le iniziative da intraprendere. Azienda, governo e istituzioni locali, adesso, trovino le soluzioni ai problemi aperti – conclude la nota – come avevano promesso in attesa delle elezioni regionali».