Ast, meno infortuni e più ‘near miss’: la formazione funziona

Terni – Nell’anno fiscale 2020/2021 l’azienda di viale Brin ha contato 12 infortuni. Numeri migliorati con il passare degli anni

Condividi questo articolo su

È una strage quotidiana quella dei morti sul lavoro. Lo dimostrano i numeri sugli incidenti mortali – tre al giorno – che toccano l’onda dell’emozione pubblica e finiscono sulle prime pagine, prevalentemente quando a perdere la vita sono donne giovani e madri. Come Luana d’Orazio, inghiottita da un orditoio a maggio o Laila El Harim, rimasta incastrata nelle lame di una fustellatrice a inizio di agosto.

Le cifre italiane sono molto lontane da quelle di alcuni paesi del nord Europa che sono riusciti a ridurre in maniera drastica il numero di incidenti e di vittime. Le cifre parlano chiaro: in Italia in media muoiono 2,6 lavoratori ogni 100 mila, mentre la media in Europa è 2,2: 0,7 nei Paesi Bassi, 1,11 in Germania e 1,21 in Svezia.

In Italia, nei primi 6 mesi del 2021, l’Inail ha censito 538 ‘morti bianche’, in media tre al giorno. Eppure esistono alcune realtà industriali che, nonostante il rischio insito nello svolgimento dell’attività stessa, grazie all’applicazione di misure preventive e iniziative di sensibilizzazione sulla cultura della sicurezza sul lavoro, stanno riuscendo sempre più ad abbassare questi numeri.

Ne è un esempio Acciai Speciali Terni che negli ultimi anni sta dimostrando come anche l’industria siderurgica possa avere delle ottime performance nell’ambito della sicurezza sul lavoro. A parlare sono i numeri: nell’ultimo anno fiscale (2020/2021) Ast ha registrato 12 infortuni, contro i 247 del 2000/2001. Significa 235 infortuni in meno negli ultimi 20 anni. Osservando le cifre relative agli incidenti avvenuti in questo lasso temporale, la curva non fa che scendere verso il basso: si passa dai 208 del 2004/2005 ai 134 del 2007/2008, 69 nell’anno 2008/09, 32 nel 2014/2015.

A colpire però non è solamente la riduzione del numero degli incidenti avvenuti, ma la cifra degli infortuni che le nuove misure di prevenzione e diffusione di una cultura sul tema hanno evitato. Se andiamo a vedere l’anno fiscale 2014/2015, sono stati 32 gli infortuni registrati. Se questa cifra si fosse ripetuta per tutti gli anni successivi senza alcun miglioramento, oggi avremmo contato 89 infortuni in più e questo significa che 89 lavoratori oggi hanno evitato un incidente, grazie alle attività di prevenzione messe in atto negli ultimi anni.

Analogamente, negli ultimi 10 anni, il totale degli infortuni registrati è 244; se per ogni anno del decennio si fosse ripetuto lo stesso numero di infortuni del primo anno di questo periodo (cioè 36), gli incidenti sarebbero stati 360, invece che i reali 244. Andando ancora indietro, negli ultimi 15 anni, il totale è stato di 694 infortuni; se per ogni anno del quindicennio, si fosse verificato lo stesso numero di infortuni del primo anno del periodo analizzato (cioè 152), nel quindicennio si sarebbero contati 2.280 infortuni, invece che i reali 694. Grazie a tutte le iniziative messe in campo in questo periodo, dunque, 1.586 persone non si sono infortunate.

Mentre il numero degli infortuni scende, crescono invece le segnalazioni dei cosiddetti ‘near miss’, ovvero gli incidenti mancati, cioè gli eventi correlati al lavoro che avrebbero potuto causare un infortunio o un danno alla salute, ma che per caso ‘fortuito’ non li hanno generati. Questi ultimi sono eventi che comunque presentano tutte le potenzialità di produrre un infortunio e che, avendo spesso origine dalle stesse cause degli infortuni gravi, possono efficacemente, se correttamente gestiti, far emergere i difetti nel sistema di prevenzione aziendale. L’aumento delle segnalazioni costituisce dunque un dato estremamente positivo, così come lo è la crescita delle segnalazioni dei comportamenti rischiosi.

A contribuire a questo specifico risultato, tra le altre cose, è sicuramente il progetto di formazione Ast denominato Leadership in Safety che ha lo scopo di cambiare la cultura della sicurezza sul lavoro all’interno dell’azienda. L’iniziativa quinquennale prevede una serie di workshop per i dipendenti organizzati con il supporto della Fondazione LiHS, Leadership in Health and Safety che dal 2018 accompagna Ast nella realizzazione del programma. Tra le principali azioni c’è la comunicazione della sicurezza in modo non convenzionale e la sensibilizzazione dei dipendenti che vengono coinvolti in progetti particolari sul tema. L’obiettivo di Ast, come ha sempre ripetuto l’ad Massimiliano Burelli, è il raggiungimento del traguardo ‘zero incidenti’.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli