Ast, nuovo impianto per l’aggregazione dei materiali

Terni – Avviato l’iter per la realizzazione nel capannone ex Titania da 5.300 metri quadrati: riguarda la bricchettatura. Coinvolta la genovese Deref

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di S.F.

L’aggregazione dei materiali metallici con processo di compattazione e pressatura tramite l’utilizzo di leganti per la trasformazione della loro forma fisica. Con l’obiettivo finale di ottimizzarne l’uso e la relativa manipolazione: in estrema sintesi è ciò che prevede la bricchettatura ed in tal senso a stretto giro è in arrivo una novità in Ast nel capannone dell’ex Titania, lungo il lato di via Stefano Breda. Scattato l’iter per la realizzazione di uno specifico impianto da parte della genovese Deref S.p.A.: si parte dalla richiesta di conferenza di servizi che coinvolge il Comune.

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Le varie fasi e la potenza

Il processo di lavorazione meccanico a freddo avverrà in diverse fasi: il ricevimento dei materiali provenienti da varie lavorazioni eseguite dall’Ast (molatura bramme, fini dal metal recovery, scaglie di laminazione, polveri ossitaglio, graniglia esausta da attività di sabbiatura, ferrocromo e altre ferroleghe) la premiscelazione, la vagliatura, la miscelazione per la bricchettatura, l’essiccazione e lo stoccaggio del materiale in uscita. L’impianto verrà installato nella zona ex Titania – l’area complessiva è di circa 5.300 metri quadrati, 208 metri di lunghezza per 25 di larghezza – con una potenza di 300 kilowatt e tre persone previste per turno di lavoro.

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La stima ed i vantaggi

Nella relazione tecnica  vengono messi in evidenza i vantaggi di questa tipologia di lavorazione: «Il processo di bricchettatura comporta recupero dei residui di produzione della Ast Terni, andando a diminuire il quantitativo di rifiuti in discarica, stimato in circa 3200 tonnellate/annue. Inoltre permette minor emissioni diffuse nella fase di carico delle bricchette nei convertitori in quanto si movimentano materiali in pezzatura anziché fini. Si stima una riduzione dei consumi energetici e Co2 dovuta alla maggiore resa della materia prima, con un incremento della resa di fusione di almeno 30% dovuto alla minore perdita dei materiali».

Il check acustico

Nella documentazione preparata per la conferenza di servizi c’è la valutazione previsionale di impatto acustico affidata alla società ternana Simpes srl. Dei test se ne sono occupati i tecnici Silvano Verdenelli, Marco Verdenelli e Daniele Laurenzi: focus in particolar modo sulle aree più esposte (una palazzina in via Lucania, esempio), monitoraggio fonometrico e livelli di rumore emessi da impianti e macchinari a servizio dell’impianto. Nessun problema riscontrato. Iter avviato su input dell’amministratore Deref Giorgio Fasolini e la progettazione a cura del tecnico di fiducia della società ligure, l’ingegnere Gino Mariani.

 

 

 

 

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