Ast, una condanna e un’assoluzione per l’indagine ‘Do ut des’

Giudicate le ultime due posizioni rimaste. Sei mesi all’ex responsabile del reparto Sau. L’avvocato Viola: «Fondate le denunce sporte a suo tempo da Spina della Misp»

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Sei mesi di reclusione e il pagamento di una provvisionale, in attesa che il danno complessivo venga quantificato in sede civile, pari a 10 mila euro. Questa la condanna inflitta venerdì dal tribunale di Terni, giudice Massimo Zanetti, nei confronti di un ex responsabile del reparto Sau di Ast, accusato di tentata violenza privata nei confronti del titolare dell’azienda Misp Automation, Cristian Spina.

L’inchiesta

Il procedimento traeva origine dall’indagine denominata ‘Do ut des’ e che, emersa nel 2015, aveva portato la procura di Terni, a seguito dell’indagine svolta dalla Forestale, ad indagare undici persone fra dirigenti e funzionari di Ast. Nel corso degli anni le altre posizioni hanno via via beneficiato di archiviazioni e assoluzioni.

Assolto

Così come venerdì è stato assolto, ‘perchè il fatto non sussiste’, l’ex addetto all’ufficio approvvigionamento di Ast Francesco Mancini, accusato degli stessi reati e difeso dall’avvocato Roberto Spoldi. Per entrambi gli imputati il pm Adalberto Andreani aveva chiesto una condanna a due anni e quindici giorni di reclusione, oltre a 3 mila euro di multa: scontato l’appello da parte dell’ex dirigente condannato.

«Spina aveva ragione»

Soddisfatto dell’esito del processo, l’avvocato Carlo Viola che rappresenta Spina della Misp, parte civile: “Una decisione – osserva il legale – che dimostra la fondatezza di ciò che il mio assistito aveva coraggiosamente denunciato a suo tempo, rivelando le azioni messe in atto per estrometterlo dal ruolo di fornitore di servizi ad Ast”.

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