Ast vuole ripartire, sindacati: «Ancora distanti»

Covid-19: rsu monitorano la situazione, giovedì pomeriggio confronto tra ad Burelli e segreterie territoriali

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di F.L.

Dopo il decreto firmato nella serata di mercoledì dal presidente del Consiglio Conte, che tra le varie misure allunga fino al 13 aprile anche lo stop alle attività produttive, torna d’attualità la situazione di Acciai Speciali Terni. Non è un mistero che l’azienda già dopo il provvedimento del 22 marzo avrebbe voluto continuare regolarmente la produzione, le esternazioni degli ultimi giorni sulla stampa nazionale dell’ad Massimiliano Burelli hanno proseguito ad andare in questa direzione – con l’inevitabile coinvolgimento del prefetto Sensi -, ma sul fronte sindacale le posizioni sembrano essere piuttosto lontane rispetto a quella aziendale.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Il tempo stringe

La rsu ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna nota ufficiale in merito all’eventuale rimessa in marcia degli impianti da parte di Ast, anche se mercoledì il direttore di produzione Dimitri Menecali le ha confermato questa decisione. «Stiamo tuttavia proseguendo nell’attività – hanno scritto i delegati di fabbrica -, verificando quanto Ast sta mettendo in campo, sia con qualche riunione sia con qualche sopralluogo, come previsto dal dpcm e dagli accordi sindacali nazionali». La stessa rsu «pur riconoscendo che alcune attività sono in essere», su altre sottolinea che «permangono distanze di idee tra noi e l’azienda». Nel pomeriggio di giovedì l’ad Burelli ha convocato in ‘call’ i segretari territoriali dei metalmeccanici – non è escluso che nelle intenzioni aziendali ci sia una ripresa graduale ,- nella stessa giornata è probabile un’interlocuzione con il prefetto. A questi Ast deve eventualmente comunicare la decisione di rimettere in marcia gli impianti nella giornata di sabato.

La conferma dell’ad

E nel corso del confronto pomeridiano – hanno poi reso noto le organizzazioni sindacali – Burelli ha confermato ufficialmente la volontà di far ripartire l’attività produttiva, che ad aprile dovrebbe attestarsi sulle 50 mila tonnellate. I sindacalisti hanno ricordato che «il prolungamento delle sospensione lavorativa è stata fatta attraverso decreto legge e di conseguenza legge dello stato che si deve rispettare». L’amministratore delegato rispetto a ciò ha dichiarato che si recherà dal prefetto Sensi per richiedere una deroga. Se ci sarà nella giornata di venerdì l’ufficio del personale comunicherà eventualmente organici e turnazioni ai lavoratori.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

‘Uniti per Terni’: «Fare passi avanti verso la riapertura»

«Riteniamo – dichiarano i consiglieri comunali di ‘Uniti per Terni’ (Paola Pincardini, Anna Maria Leonelli, Emanuele Fiorini e Valdimiro Orsini) – che la questione della sicurezza posta dalle maestranze di Ast a fronte della emergenza coronavirus sia tema centrale, dal quale non può prescindere ogni altro ragionamento. Riteniamo altresì che a fronte di un quadro che rispetto ad alcuni giorni fa si è meglio delineato, anche dal punto di vista sanitario, occorra fare passi in avanti per la riapertura dell’attività produttiva di Ast. In questi giorni abbiamo letto gli appelli nazionali di produttori di supporti sanitari comunque indispensabili, dai letti ospedalieri ai contenitori di ossigeno, che reclamano la necessità di avere a disposizione acciaio, quale elemento imprescindibile delle loro produzioni. Sempre in questi giorni tutti quanti noi abbiamo registrato il grido di allarme dei vertici aziendali che temono che Ast possa, a causa di questo fermo dettato dall’emergenza, non soddisfare le richieste del settore sanitario e connessi ma anche ad avere grandissime difficoltà future di mercato, in quanto i produttori europei e mondiali, anche nei paesi più colpiti dalla pandemia, non hanno cessato le loro produzioni siderurgiche. In questi giorni – concludono i consiglieri di ‘Uniti per Terni’ – ci risulta che si sia lavorato su protocolli che possano garantire meglio la sicurezza all’interno degli stabilimenti Ast. Per questo riteniamo che azienda e organizzazioni sindacali e Rsu debbano quanto prima trovare una intesa sulla ripresa produttiva. Il nostro auspicio non vuole entrare in dinamiche aziendali ma parte dal presupposto che Ast sia fondamento della attività produttiva della città di Terni, nonché produzione strategica del sistema Italia».

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