Dopo la giustizia penale, anche quella contabile bussa alla porta dell’ex carabiniere di Gualdo Tadino, oggi 63enne e all’epoca dei fatti in servizio a Sigillo, già condannato in via definitiva a 4 anni e 4 mesi di reclusione con le accuse di concussione, violenza sessuale e induzione indebita a dare o promettere utilità. L’uomo è stato ora condannato anche dalla Corte dei Conti dell’Umbria a risarcire il ministero della Difesa per il danno d’immagine arrecato, nella misura complessiva di 39.500 euro, oltre al pagamento delle spese di giudizio.
I giudici contabili hanno accolto, ritenendola «congrua», la richiesta della procura regionale che aveva rimarcato la «lesione grave che le condotte illecite del convenuto hanno provocato alla reputazione, al prestigio e all’onore dell’Arma dei carabinieri, considerato il clamore destato da questa vicenda negli spazi giornalistici e sul web (ove si è parlato del ‘carabiniere a luci rosse’)».
Per il collegio presieduto dal giudice Piero Carlo Floreani – come si legge nella sentenza di condanna – l’uomo «era all’epoca un brigadiere capo dell’Arma in servizio permanente effettivo, legato all’amministrazione da rapporto di servizio e relazione di immedesimazione organica» e «in tale veste, egli ha agito abusando delle sue qualità e dei suoi poteri», inoltre «le condotte illecite accertate costituiscono gravissime violazioni dei doveri di ufficio» e sono «antitetiche rispetto agli obblighi di tutti i dipendenti pubblici di adempiere con disciplina ed onore alle proprie funzioni», oltre che «incompatibili con i doveri di disciplina militare previsti dalla legge».
«I fatti imputati al convenuto – si legge ancora – hanno prodotto non soltanto lesioni sostanziali dei diritti delle persone offese, ma anche un vulnus all’immagine, al prestigio ed alla estimazione pubblica dell’Arma dei carabinieri». L’ex brigadiere – difeso dall’avvocato Nicola Di Mario – era finito agli arresti domiciliari nel febbraio 2016 a seguito di una delicata indagine che aveva portato alla luce atti sessuali in caserma.