di G.R.
Se l’autovelox non è segnalato e visibile, è impossibile fare la multa. Questo il motivo principale che ha scagionato l’automobilista che, assistito dall’avvocato Chiara Casaglia, aveva chiesto l’annullamento del verbale del 18 dicembre 2021: quello del ‘famoso’ video’ postato sui social in cui si ‘ribellava’ alla polizia Locale. A ricostruire la vicenda nei dettagli è Perugia Today: gli agenti del Comune di Valfabbrica avevano multato per 190 euro – con ‘taglio’ di tre punti sulla patente – il conducente dell’auto che, sulla statale 318 Var nei pressi dell’uscita di Valfabbrica, procedeva a 120,65 chilometri orari, superando il limite massimo di 10,65 km/h.
I motivi della decisione
In base a quanto deciso dal giudice di pace di Perugia, Cristiana Cristiani, in merito al ricorso dell’automobilista, era stata «omessa l’indicazione degli estremi del decreto prefettizio» che autorizzava l’utilizzo dell’autovelox in quel tratto di strada e che mancava l’indicazione «dei motivi che hanno impedito la contestazione immediata». Ancora: «Il segnale temporaneo e montato a discrezione dell’ente, che avverte della presenza dell’autovelox, risultava collocato dopo il medesimo cavalcavia a margine della carreggiata e, precisamente, nell’area verde ivi esistente». L’automobilista, «che procede in direzione Perugia, non ha alcuna possibilità di vedere l’autovelox che, oltre a trovarsi sopra il livello della strada, rivolto verso Perugia e non verso l’automobilista, si trova posizionato sul lato esterno del cavalcavia e non è preceduto da opportuna segnaletica, posizionata, invece, successivamente e a margine della carreggiata». Una lezione da ricordare: l’autovelox viene utilizzato per aumentare la sicurezza sulle strade.
Il Comune annuncia il ricorso
Venerdì mattina è l’amministrazione comunale di Valfabbrica a prendere posizione: «A seguito della risonanza mediatica che ha avuto l’accoglimento di un ricorso avverso una sanzione del Codice della strada comminata per eccesso di velocità da parte del nostro comando di polizia Locale, si precisa quanto segue:
ci sono stati altri ricorsi sul medesimo oggetto che sono stati respinti sia presso il prefetto sia presso il giudice di pace ma questo Comune non ha ritenuto opportuno pubblicizzare la cosa, sebbene ciò sarebbe stato nelle proprie piene facoltà ; si ricorda, che il compito di chi fa politica è amministrare al meglio la Res Publica e non cercare consensi mediatici tramite qualche like. Ora ci si chiede, perché non è stata dato lo stesso risalto mediatico ai ricorsi che venivano respinti? Nella convinzione che il metodo adottato abbia assicurato un maggior rispetto dei limiti di velocità e quindi il calo della pericolosità e degli incidenti, da ultimo è bene chiudere questo breve comunicato chiarendo che questa amministrazione avendo massima fiducia nella magistratura, ricorrerà al giudice Togato nei tempi e nei modi previsti per legge in ogni ordine e grado di giudizio, avverso tutte quelle decisioni del giudice di Pace che andranno ad annullare le sanzioni comminate a norma dell’art. 142 Cds e ad esso collegato».