Avigliano Umbro, cani uccisi con esche avvelenate: si indaga

Due carcasse sono state scoperte vicino al cimitero: carabinieri forestali in azione

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Due carcasse di cani di taglia media non lontane dal cimitero comunale di Avigliano Umbro (Terni), morti con ogni probabilità per un avvelenamento. A scoprirle sono stati i carabinieri forestali del locale comando stazione in seguito alla segnalazione di alcuni cittadini: scattate le indagini.

Carabinieri in azione

Sul posto è intervenuto per il recupero delle carcasse il servizio veterinario della Usl2 di Terni, quindi l’invio all’Istituto zooprofilattico per gli accertamenti sanitari. I due cani erano uno a pochi metri dall’altro: il primo era dotato di microchip ed era di proprietà di una residente (era sparito da poco meno di dieci giorni), l’altro ne era privo.

Le indagini ed il randagismo

In via di sviluppo le indagini con l’ausilio dell’unità cinofila antiveleno dei carabinieri forestali del parco nazionale Monti Sibillini con l’obiettivo di svolgere specifici accertamenti in zona per trovare altre esche avvelenate. «I responsabili – viene specificato – della morte degli animali per avvelenamento, una volta individuati, rischiano di essere puniti con una sanzione penale (art. 544 bis Codice Penale) che prevede la reclusione da quattro mesi a due anni». Nel contempo i militari si sono attivati da tempo per combattere il randagismo in zona. Come? Con il recupero degli animali in collaborazione con il servizio veterinario della Usl di Terni. Anche il Comune si è mosso: posizionate strutture dedicate – gabbie trappola – per la cattura. Ciò «ha già permesso di catturare quattro cani di taglia grande e circa dieci cuccioli che sono stati dati o sono prossimi all’adozione presso famiglie interessate».

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