Aziende agricole e transizione digitale: liaison Cia-Agricolus

Presentata la partnership per dare supporto agli associati: «Il Paese è indietro. Solo il 4% della superficie agricola utilizzabile è digitalizzata». C’è la dashboard Agriconnect

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Accompagnare le aziende agricole verso la transizione digitale e, in questo modo, perseguire una serie di obiettivi. Come ad esempio registrare tutte le pratiche agronomiche sul campo, avere una mappatura dei terreni per tracciare le problematiche riscontrate, monitorare da remoto le proprie produzioni grazie alle immagini satellitari e, in caso di necessità, intervenire. In Campo Cia Umbria e Agricolus, un’azienda perugina specializzata nella creazione di software per l’agricoltura di precisione: la collaborazione è stata presentata martedì mattina alla presenza dei due numeri uno, Matteo Bartolini (presidente Cia) e Andrea Cruciani (Ceo e co-founder della società).

La superficie agricola utilizzabile e la digitalizzazione

A gestire l’evento telematico l’ufficio stampa della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Umbria, Emanuela De Pinto. Poi spazio ai dettagli della partnership: «Vogliamo cercare – ha esordito Bartolini – di raggiungere gli obiettivi che l’Europa si è posta per un produzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente con gli strumenti che gli agricoltori possono adottare. In tal senso l’aiuto può arrivare tramite il digitale». Breve focus statistico: «Siamo partiti dai numeri, il Paese è molto indietro: su 12 milioni di ettari di superficie agricola utilizzabile, solamente il 4% è digitalizzata e parliamo di 4 mila ettari. Ben poco. Inoltre al 2019, per quel che concerne gli acquisti di macchine agricole (trattori), solamente il 10% aveva poi applicazioni informatiche come ad esempio la guida autonoma con satellite; spesso non vengono utilizzate, serve un processo culturale. Dobbiamo accompagnare i nostri associati nel fare le giuste scelte, le aziende sono piccole e non riescono a sostenere i costi per l’innovazione digitale. In questo modo – ha aggiunto – possiamo calmierare i prezzi e far sistema; serve dovuta attenzione per non trasformare il tutto in una bolla di marketing».

Il supporto

Agricolus è attiva in 67 Paesi e ha «cuore pulsante in Umbria sia per la parte industriale che per quella di ricerca», le parole di Cruciani. «Con la Cia lanciamo una rivoluzione nel modo di vedere i sistemi di agricoltura digitale, anche verso aziende piccolissime. Con la dashboard Agriconnect ogni azienda ha a disposizione una sottoscrizione con Agricolus: consente già di coprire molte necessità come la digitalizzazione dei campi, la raccolta dei dati e l’integrazione di dati satellitari. Ogni azienda potrà decidere di approfondire aggiungendo altre funzionalità. Grande potenzialità per tenere connesse e far colloquiare le aziende: non è solo una rivoluzione a livello di marketing ma un supporto valido per le attività di campo. Si inizia un percorso. Utile anche per la programmazione degli acquisti», ha concluso.

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