‘Aziende fragili’: il Cerved piazza Terni nel meridione d’Italia

Imprese a rischio: la provincia ternana risulta essere la peggiore insieme a quella di Crotone

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Terni seconda provincia italiana per maggior quota di aziende a rischio. Un dato negativo che viene evidenziato dall’aggiornamento dell’Osservatorio rischio imprese di Cerved, il più grande information provider italiano nonché agenzia di rating per il supporto a società, banche, istituzioni e persone a proteggersi dal rischio. L’unica posizionata peggio risulta essere Crotone.

Fonte Cerved

Il dato generale

Si tratta di una ricerca che vuol fotografare lo stato di salute del tessuto imprenditoriale italiano. In generale il Cerved segnala che tra il 2021 ed il 2022 le imprese a rischio default sono aumentate dal 14,4% al 16,1% con 11 miliardi di euro di debiti finanziari in più; le società vulnerabili sono invece cresciute dal 29,3% al 32,6%. I macro-comparti più colpiti sono le costruzioni (dal 15,2% al 17,6% a rischio) ed i servizi (dal 14,9% al 16,7%). Non bene anche ristorazione, alberghi, gestione aeroporti ed industria pesante (siderurgia).

Le imprese ‘fragili’, Terni ai vertici

Terni appare molto alta in graduatoria per quel che concerne le aziende a rischio. Le province che hanno fatto segnare un peggioramente più rilevante per il Cerved sono Isernia, Matera, Foggia, Cagliari ed il sud della Sardegna, mentre il territorio ternano è sul podio – in negativo – tra quelle con maggiore quota di imprese a rischio: Crotone è in testa con il 24,6%, quindi Terni con il 24,5%, Isernia al 23,7%, Reggio Calabria al 22,4%, Messina 22,3%, Siracusa 22,2% e Cosenza 22,1%.

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