Barberini: «Giorni duri ma sono fiducioso»

Inchiesta sanità: il gip revoca i domiciliari all’ex assessore dopo l’interrogatorio. Bocci e Valorosi non rispondono. Nuovi indagati

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Ad una settimana esatta dall’arresto nell’ambito di ‘concorsopoli’, venerdì è tornato libero l’ex assessore regionale alla sanità, Luca Barberini: lo ha deciso il gip Valerio D’Andria, lo stesso che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, al termine dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto in mattinata. A chiedere la revoca dei domiciliari era stato il suo difensore, l’avvocato David Brunelli. Durante il faccia a faccia con il giudice, nel quale ha risposto a tutte le domande (anche quelle del pm), Barberini ha spiegato di non aver mai raccomandato alcun candidato o influito sui concorsi finiti al centro dell’attenzione della guardia di finanza.

L’INCHIESTA SULLA SANITÀ IN UMBRIA

«Ho chiarito la mia posizione»

Così l’ex assessore Barberini in una nota: «Oggi ho avuto modo di chiarire la mia posizione, ho sempre avuto grande fiducia nella magistratura e sono certo che verrà presto accertata la mia totale estraneità ai fatti contestati. Nella mia vita, come persona e come professionista, ho sempre praticato valori come il rispetto, l’onestà, l’equità, la giustizia. In politica ho fatto altrettanto, svolgendo il mio ruolo di consigliere e assessore regionale sempre con grande passione e spirito di servizio, mettendo al centro di tutto il bene della nostra comunità regionale. In questi ultimi anni, ho lavorato tanto per contribuire ad assicurare servizi sanitari e sociali di qualità, con risultati positivi che ci vengono riconosciuti al livello nazionale. E anche oggi mi preme ribadire ai cittadini umbri che la sanità umbra funziona bene e continuerà a funzionare bene, vanta strutture e professionisti di grande qualità ed è riconosciuta come riferimento in Italia per la qualità e l’efficienza dei servizi. Per me sono stati giorni difficili, ma sono sempre stato sereno e fiducioso. Ringrazio le tante persone che mi sono state vicine e che mi hanno dato la forza per affrontare questo momento particolare».

Non rispondono

Di contro l’ex segretario del Pd Umbria, Giampiero Bocci, e l’ex direttore amministrativo dell’ospedale di Perugia, Maurizio Valorosi, si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Giovedì era stata la volta di Emilio Duca, l’ex direttore generale del ‘Santa Maria della Misericordia’ che, dopo essersi avvalso anche lui della facoltà di non rispondere (VIDEO), si era visto confermare dal gip la misura cautelare degli arresti domiciliari.

VIDEO – INTERVISTA AL LEGALE DI BARBERINI, BOCCI E VALOROSI

Nuovi indagati

Mentre chi è già finito da giorni nell’inchiesta racconta la propria versione dei fatti e studia la propria strategia difensiva, le indagini coordinate dal procuratore capo di Perugia De Ficchy vanno avanti a ritmo serrato. Tanto che la lista dei nomi iscritti nel registro degli indagati si è allungata: i nuovi finiti all’attenzione della procura – e contenuti nell’avviso di accertamenti tecnici irripetibili – sono quelli di Anna Cataldi (una candidata ‘raccomandata’, secondo l’accusa, dall’ex presidente della Regione Marini), la dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche dell’Usl Umbria 1, Patrizia Borghesi, presidente della commissione di uno dei concorsi nel mirino, l’imprenditore di Spello Reno Vitali, il sindacalista Alberto Palazzetti, e infine Tiziana Ceccucci. Accertamenti quelli disposti dalla procura perugina, che si avvalgono anche degli strumenti informatici a disposizione, per passare al setaccio tutti gli apparecchi multimediali sequestrati nel corso delle perquisizioni svolte venerdì scorso: smart-phone, tablet e computer saranno attentamente controllati, a partire dagli account mail e dei profili social Facebook, Whatsapp, Instagram, Telegram.

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