Bevagna: la festa delle Gaite in rampa di lancio

Dal 15 al 26 giugno le vie si popolano di banchi e si animano del rumore delle botteghe. Sabato 4 giugno il banchetto inaugurale

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di Simona Panzolini

Dopo due anni di fermo causa pandemia torna il Mercato delle Gaite con un programma che si snoderà dal 15 al 26 giugno. Le vie si popolano di banchi e si animano del rumore delle botteghe nelle quali il visitatore può trovare stoffe, oggetti in cuoio, vimini, cordami, carta, ferro battuto, rame candele lavorate a mano ed ancora formaggio, pesce, pane appena sfornato e focacce.

L’evento inaugurale

Il primo evento, però, è in programma sabato 4 giugno con il banchetto inaugurale, che si svolgerà in piazza Silvestri. Sarà possibile gustare i piatti medievali preparati dalla gaita Santa Maria e, per chi fosse interessato, ci sarà anche la possibilità di noleggiare abiti medievali per essere parte del ‘quadro’ che ogni anno l’associazione Mercato delle Gaite riesce a ricreare. Il banchetto, intriso di profumi e spezie, sarà allietato, tra una portata e l’altra da musici, danzatori e teatranti. Quest’anno il Convito sarà dedicato a un’amica molto speciale del Mercato delle Gaite, la storica Chiara Frugoni, scrittrice e accademica italiana specialista del Medioevo e di storia della Chiesa.

La storia

La manifestazione attiva da oltre 30 anni è nata negli anni ’80 come festa della porchetta, grazie all’intuito dei primi volontari bevanati, e si è connotata sin da subito per le attenzioni al particolare e alla ricerca storica. Dal longobardo watha, ovvero guardia, deriva la denominazione di guaita o gaita, termine con cui vengono indicati i quattro quartieri nei quali Bevagna ed il territorio circostante erano suddivisi. Il momento più significativo è quello del mercato che si sviluppa all’interno dei quattro quartieri; ogni gaita ha saputo dare al proprio mercato una fisionomia autonoma e caratterizzante. Così si va da allestimenti apparentemente poveri, nei quali si offrono esclusivamente prodotti locali, a soluzioni più articolate, nelle quali si dà spazio anche all’intervento di artigiani esterni. Le vie si popolano di banchi e si animano del rumore delle botteghe nelle quali il visitatore può trovare stoffe, oggetti in cuoio, vimini, cordami, carta, ferro battuto, rame candele lavorate a mano ed ancora formaggio, pesce, pane appena sfornato e focacce.

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