di Lucio Pala
Presidente Osservatorio Borgogiglione
I nostri amministratori, incatenati ai vecchi interessi e privi di coraggio e di idee, non vedono l’ora che riapra la discarica. Già dimenticata l’inchiesta giudiziaria Spazzatura d’oro?
Il giudice ha tolto i sigilli all’area sequestrata un anno fa ma solo con il processo- che inizia a dicembre – si potrà avere un po’ di chiarezza su Borgogiglione.
Il gestore si dà un gran da fare per ripartire quanto prima con i camion dei rifiuti. Non dice quali lavori farà, non scioglie i dubbi sulla stabilità e la sicurezza della discarica, relazionati dai geologi della Regione e dell’Università di Perugia e poi dal Politecnico di Ancona. Ora spunto un nuovo studio commissionato da Gesenu al Politecnico di Torino, dicono più rassicurante: perché non lo tirano fuori e non fanno un bel confronto pubblico?
La Regione un anno fa aveva fermato il bioreattore perché non rispettava le buone pratiche e non assicurava la stabilizzazione dei rifiuti umidi organici nei tempi dovuti. E non ha ancora rinnovato l’Autorizzazione ambientale Aia. «Borgogiglione assomiglia a quando si dice che la miseria si sposa con la cartestia» diceva bene il direttore di Arpa. Cambierà qualcosa?
Non dimentichiamo che la procura di Perugia ipotizza anche il reato di truffa: «non aver effettuato o averlo fatto in modo parziale le operazioni di recupero dei rifiuti previste dall’appalto». Anche la Corte dei conti si è occupata dell’affare miliardario e ha chiesto a Gesenu e Tsa di restituire 25 milioni di euro, cioè la cifra che secondo l’accusa è stata fatturata ai comuni e, quindi, ai cittadini, per servizi mai svolti.
Ridurre i rifiuti, fare un buon compostaggio e dare sempre più valore ai materiali recuperati con la differenziata è l’obiettivo prioritario di tanti amministratori di comuni e regioni italiane che puntano su soluzioni tecnologiche innovative e che riescono a coniugare lo sviluppo dei territori, la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini con un consistente risparmio in bolletta.
Andiamo a cercare materiali preziosi nello spazio e quelli a portata di mano li gettiamo o li bruciamo?
Evidentemente in Umbria il groviglio di interessi intorno alla mala gestione dei rifiuti blocca ogni cambiamento nonostante l’avvicendarsi di destra e sinistra al governo delle città: tariffe sempre in rialzo (tra le più alte d’Italia) e servizio davvero insoddisfacente. Chiacchiere a parte.