Caccia in Umbria: «Delusi e perplessi»

Calendario venatorio, Federcaccia attacca: «Spesso si ascoltano singoli individui emarginando la visione più generale»

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Un calendario venatorio 2016-2017 che non va giù. Quantomeno per alcuni passaggi. E Federcaccia, dopo l’approvazione di venerdì da parte della giunta regionale, va all’attacco.

Perplessità La federazione specifica infatti che «su alcuni punti ci lascia perplessa. Sul testo preadottato dalla giunta l’associazione aveva dato una positiva valutazione, segnalando e richiedendo comunque alcune variazioni per migliorarlo ed eliminare alcune incongruenze. Per esempio avevamo chiesto l’eliminazione dell’addestramento cani il 4 e 11 settembre, in quanto giorni di attività venatoria. Le richieste di modifica sono state illustrate nell’audizione della terza commissione, posta in essere correttamente dal presidente dottor Attilio Solinas e, a quanto ci risulta, approvate».

La sorpresa Qualcosa, nella visione di Federcaccia, non è andato come doveva: «Ci ritroviamo una settimana in meno per la caccia di selezione ai cervidi (nella bozza preadottata era fissata la data di inizio al 19 giugno, ora è il 26); una giornata in meno per la caccia alla lepre (inizialmente la chiusura era indicata al 12 dicembre, ora l’11. Ma nessuna norma stabilisce che l’attività venatoria inizi o termini di domenica, ad eccezione dell’apertura generale che la legge quadro nazionale indica alla terza domenica di settembre); i giorni 4 e 11 settembre continuano ad essere aperti all’addestramento cani, malgrado siano giorni di caccia. Come Federcaccia avevamo chiesto di sostituirli con il 28 agosto e il 3 settembre».

Livello di attenzione Federcaccia poi sottolinea come «le modifiche richieste e non accolte non stravolgano l’impianto generale del calendario venatorio, ma dimostrano il livello di attenzione che l’assessore nutre nei confronti di chi rappresenta istituzionalmente il mondo venatorio. Un livello di attenzione che stiamo riscontrando con preoccupazione anche in altre occasioni: ci si preoccupa di ascoltare singoli soggetti, portatori di interessi personali, spesso in contrasto con una visione più generale della politica venatoria. Potrebbe essere proprio questa, temiamo, una delle cause del fatto che l’assessore si sia astenuta dall’affrontare problematiche molto più importanti del calendario venatorio».

Le problematiche Federcaccia solleva poi alcune questioni: «Manca una soluzione positiva alla vicenda della polizia provinciale: chi svolge adesso l’attività di controllo ittico-venatorio?A che punto è la revisione della legge regionale 14/94 dopo l’acquisizione delle deleghe della caccia dalle Province?A che punto è la revisione dei regolamenti sugli appostamenti fissi? E sugli istituti privati? Ricordiamo che le concessioni per le aziende agrituristico e faunistico-venatorie sono state prorogate tutte al prossimo 31 dicembre. Federcaccia ha più volte richiesto un tavolo di confronto sull’argomento senza mai, ad oggi, ricevere risposta dalla Regione. È su queste problematiche, e su di una concreta – conclude la federazione – politica di gestione della piccola selvaggina nobile stanziale, che ci piacerebbe tastare il polso della sensibilità dell’assessore nei confronti del nostro mondo».

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