Enrico Flamini
Segretario regionale Prc Umbria
La situazione di crisi che sta interessando molte lavoratrici e molti lavoratori dei call center in Umbria è davvero pesante.
Bene ha fatto la Cgil a far emergere la questione investendo direttamente la Regione. Per la verità non è una novità. Basti pensare alle mobilitazioni e alle vertenze di Città di Castello e Terni che forse sono sfuggite a qualche commentatore estivo.
La novità potrebbe essere rappresentata invece da un sussulto di interesse concreto nei confronti delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center da parte della giunta regionale, interesse che non c’è stato e che, ad oggi non c’è.
Detto questo, siamo di fronte a vicende che parlano anche e soprattutto alla sinistra. La condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center, in gran parte giovani, donne e con un alto tasso di scolarizzazione, si caratterizza infatti generalmente per bassi salari e compressione dei diritti.
Questi sono i risultati veri della precarizzazione del lavoro: pur di lavorare si arriva ad accettare di tutto. Il Jobs Act del Pd è poi un ulteriore salto di qualità che peggiora la situazione drammatica che caratterizza i call center.
Ma il silenzio in Umbria si è rotto grazie al coraggio delle lavoratrici e dei lavoratori, si è rotto per costruire condizioni di riscatto e di giustizia sociale. La Giunta regionale e la coalizione che la sostiene battano un colpo e prendano sul serio le crisi in corso attivandosi immediatamente.
Enrico Flamini
Segretario regionale Prc Umbria