Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino relativa alla ristrutturazione del campeggio ‘Pineta di Giano’, a Giano dell’Umbria.
di Roberto Amati
Il sottoscritto, trovandosi bene in quella struttura e con i gestori, non solo ha posizionato la propria roulotte ma come altri, essendo cliente da quaranta anni circa, ha preferito non alienarla ma completarla con pannelli attorno alle roulotte stessa per renderla più confortevole quindi quasi inamovibile, in quanto certo delle proprie piccole vacanze. Ciò comunque a tutto vantaggio del Comune di Giano: circolazione di denaro, gite, frequentazioni, conoscenza del territorio, espressioni e conoscenze culturali reciproche.
Alla scadenza della concessione con i vecchi proprietari, con una notevole lungimiranza che solo i piccoli Comuni sanno avere, l’amministrazione di Giano ha deciso di ristrutturare il campeggio secondo i termini specificati nella foto allegata e gli interventi dovevano durare due anni. Potevano i campeggiatori rimuovere tutte le loro strutture con notevole spesa e poi, con la stesa notevole spesa, rimettercele? Ovviamente no. È stato chiesto al Comune di Giano dell’Umbria di firmare una liberatoria che la effettuazione dei lavori andasse fatta lasciando alcune roulotte, quelle a norma con il bollo che, a rischio e pericolo dei proprietari e non della ditta, le avrebbero potute lasciare.
I lavori si sarebbero dovuti concludere entro due anni, quindi nel 2016, per un importo di 333 mila euro. Sono stati fatti alcuni abbattimenti e ristrutturazioni, non sufficienti comunque a rendere agibile la struttura e poi sono stati abbandonati ‘per mancanza di fondi’, espressione che stride con ciò che è stato fatto, e l’ammontare dei contributi. Forse il Gabibbo solo potrà rendere veramente pubblico quanto affermo.
Si dirà: va bene, ma le roulotte sono al sicuro ed alla riapertura del campeggio saranno nuovamente utilizzabili. Siamo nel 2024, sono passati dieci anni ed il campeggio è divenuta un’area di scorrazzamento di vandali di non so quali specie, Unni, Burgundi, Goti che hanno devastato le roulotte dormendoci, rompendole, profanandole, sì perché io chiamo profanare anche la devastazione gratuita di piccoli beni personali come quelli cari ai loro proprietari e creando mucchi di spazzatura senza freni né inibizioni (cosa già segnalata più volte al Comune). Mentre il poco già fatto, per mancanza di manutenzione, si sta degradando come le strutture in legno che stanno cambiando colore, bagni nuovi che divengono fatiscenti, una ‘italianità’ insomma.
Non c’è recinzione (cosa che avrebbe essere stata immediatamente fatta prima dei lavori stessi) e chiunque può entrare; figuriamoci in luogo così isolato senza alcuna vigilanza. Inoltre l’area è soggetta a degrado boschivo in quanto alcuni pini sono caduti, alcuni sulle roulotte ed altri anche di grandi dimensioni sono in pericolo. Sembra assurdo allo scrivente la mancanza assoluta di controlli forestali. Dimenticavo: anche in molti altri settori la vigilanza pubblica è molto carente. Ma i tempi sono cambiati…
L’uomo della strada, soprattutto quello che deve andare al campeggio, chi per piacere della vita libera o chi per mancata ricchezza, ma che si trova tanto bene a fare passeggiate, serate conviviali, a parlare con i vicini, viene come al solito penalizzato. Penalizzato da giunte di che? A questo punto non mi importa essendo venuti meno l’etica e l’ideale di qualsiasi componente politica. Queste considerazioni pseudopolitiche, in quanto la politica ormai la fa solo la famiglia in casa la sera col taccuino dei conti in mano, non sono opportune ma forse il tono potrebbe dare la sensazione di delusione perplessità e nausea per quello che è il camping pineta di Giano.