Byron muore folgorato. Salvò vite anche nel terremoto in Umbria del 2016

Il proprietario Galletti lo ricorda: «Non era solo un cane, è stato un essere speciale»

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di G.R.

Se ne va Byron, cane eroe, lasciando al buio la sua San Benedetto del Tronto. C’è del romantico nella drammatica notizia della scomparsa di un amico a quattro zampe che ha passato i suoi dodici anni di vita nel soccorrere le persone in situazioni di emergenza. Il labrador era un cane molecolare, dotato quindi di un olfatto particolarmente sviluppato e utilizzato per la ricerca delle persone. Domenica sera, mentre passeggiava con il proprio padrone, è stato ucciso da una scarica elettrica sprigionatasi dal pozzetto di un palo della pubblica illuminazione in via Giovanni XXII. In seguito all’accaduto, buona parte del centro storico della città marchigiana è rimasto al buio. Tra i vari eventi in cui Byron era intervenuto, c’è anche il terremoto che nel 2016 ha sconvolto il centro Italia.

Il saluto

Il proprietario Massimiliano Galletti ha scritto un lungo e commovente saluto a chi per anni ha partecipato alle attività del Soccorso Alpino e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, tra cui anche diversi soccorsi in montagna, tra le macerie del terremoto di Umbria e Marche nel 2016, in quelle susseguenti all’omicidio Sarchiè e nel recupero dei piloti morti nello scontro fra aerei Tornado nel 2014 nell’Ascolano. «Non voglio parlare del fatto e delle responsabilità, di questo se ne occuperà chi ha il compito di farlo – scrive – ma vorrei solo dire che ho perso in un attimo un compagno di vita coraggioso e generoso, che non si è mai risparmiato in tutte le attività di ricerca che abbiamo compiuto insieme nei suoi dieci anni di servizio. Byron non era solo un cane, è stato un essere speciale, di cuore immenso, di affetto sconfinato, che ha svolto un ruolo importante per la nostra società. Così vorrei fosse ricordato».

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