
Una cerimonia semplice, ma molto sentita, quella che domenica mattina è stata organizzata dal Comune di Morro Reatino, per ricordare un giovane carabiniere ternano, Raul Angelini, torturato e ucciso dai nazi-fascisti nel maggio del 1944.

La lapide Nel luogo dove il giovane carabiniere fu assassinato – oggi area di sosta – è stata posizionata una lapide che ricorda il sacrificio del militare e che è stata scoperta durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte – oltre ai parenti del carabiniere, Orlando, Lucia e Massimiliano – il sindaco di Morro, il prefetto di Rieti, il comandante provinciale dei carabinieri, le autorità milurari, i sindaci dei paesi circostanti e per Terni, città natale di Angelini, il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mascio.

Angelini Nato a Terni il 14 dicembre 1923, Raul Angelini durante la seconda guerra mondiale prestò servizio come carabiniere alla stazione di Rivodutri, in provincia di Rieti. Dopo l’8 settembre si unì alle forze partigiane, partecipando a numerose azioni per poi essere ucciso, a soli 21 anni, nel territorio di Morro Reatino.