Organico ridotto all’osso, per quanto riguarda la polizia penitenziaria impiegata nel carcere di Perugia. Una situazione rimarcata dal sindacato Osapp dell’Umbria che, attraverso il segretario Fabio D’Imperio, chiede interventi immediati e preannuncia lo stato di agitazione da parte del personale aderente alla sigla.
I problemi «Negli ultimi tempi – afferma D’Imperio – la situazione della sta diventando sempre più problematica per vari motivi, ma soprattutto per la carenza d’organico e per il disagio che sta vivendo il personale di polizia penitenziaria, in considerazione dell’aumento esponenziale delle assenze per malattia. La pianta organica della casa circondariale di Perugia prevede 297 unità, mentre il personale effettivo è di 218 unità, rispetto alle 266 amministrate. La percentuale detenuti/agenti è pari al 66,97%, tenendo anche conto che in questo periodo si deve trattenere il personale 16-24 per svolgere il turno notturno di 24-8, che tre unità al giorno sono impiegate in un piantonamento di un detenuto alta sicurezza di Spoleto ricoverato presso l’ospedale di Perugia e che dodici unità sono impiegate quotidianamente per due piantonamenti ospedalieri».
Proteste in vista La richiesta del sindacato Osapp è che «ci siano provvedimenti finalizzati a sanare o quantomeno ad alleviare l’enorme carico di lavoro di questi ultimi giorni presso l’istituto di Perugia, anche tramite un tavolo di confronto con le parti sindacali». In assenza di riscontri – spiega D’Imperio – non si escludono lo stato di agitazione e manifestazioni di protesta per far sentire la voce degli agenti.