Castello San Girolamo, in 7 a rischio processo

Terni, fissata per il 15 giugno l’udienza preliminare del procedimento legato alla compravendita dell’antico convento di Narni

Condividi questo articolo su

Si terrà il prossimo 15 giugno, di fronte al Gup del tribunale di Terni Maurizio Santoloci, l’udienza preliminare del procedimento relativo alla compravendita del castello narnese di San Girolamo, vicenda giudiziaria che nel luglio del 2013 aveva portato a tre arresti, per un totale di quattordici persone indagate. Per la procura la compravendita si sarebbe realizzata «formalmente da parte della IMI Immobiliare e in realtà con utilizzo indebito di denaro della diocesi di Terni-Narni-Amelia».

Luca Galletti

Luca Galletti

Indagati L’accusa di associazione per delinquere riguarda tutti gli indagati: Luca Galletti (ex direttore dell’ufficio tecnico della diocesi di Terni-Narni-Amelia), Paolo Zappelli (ex economo della diocesi), Stefano Bigaroni (ex sindaco di Narni), Antonio Zitti (dirigente ufficio urbanistica del Comune di Narni), Alessandra Trionfetti (architetto ufficio urbanistica Comune di Narni), Gian Luca Pasqualini (notaio ed ex componente del cda dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero) e Alessia Almadori (dirigente servizi finanziari del Comune di Narni). Per il sostituto procuratore Elisabetta Massini, l’associazione per delinquere – finalizzata in primis alla truffa – sarebbe stata promossa dal Galletti e da lui organizzata insieme a Zappelli, Zitti e Bigaroni, con tutti gli altri coinvolti in quanto partecipanti. Lo stesso pm ha individuato come parti offese il Comune di Narni e la Curia ternana.

Stefano Bigaroni

Stefano Bigaroni

«Estranei» Tutti gli indagati si proclamano assolutamente estranei alle contestazioni mosse e convinti di giungere ad una conclusione positiva della vicenda già nell’udienza-filtro di fronte al gup. In particolare l’avvocato Luca Maori, che difende Luca Zappelli insieme al collega Giovanni Ranalli, definisce il suo assistito «una persona che ha sempre svolto il proprio importante compiuto, nell’ambito della diocesi, in forma del tutto gratuita. Ciò che viene contestato a lui, al pari di tutti gli altri, è non solo ingiusto, ma anche obiettivamente sbagliato. Su questa vicenda – spiega l’avvocato Maori – esiste una perizia dell’agenzia delle Entrate che attesta come la somma ritenuta ‘gonfiata’ dalla pubblica accusa per l’acquisto del castello, sia in realtà assolutamente congrua con il valore di mercato. In questo contesto Paolo Zappelli ha svolto un compito di ‘contabile’, offrendo indicazioni legittime e sicure. Da parte nostra – conclude il legale – siamo assolutamente convinti di poter evitare un processo che rischia di produrre solo costi per la comunità e altri problemi personali e psicologici agli indagati».

Prosciolti L’indagine, rispetto alle premesse iniziali, con il passare del tempo ha visto l’archiviazione di diverse posizioni: su tutte quella dell’ex vescovo di Terni Vincenzo Paglia, uscito di scena lo scorso settembre, mentre in precedenza era uscito di scena il sindaco di narni, Francesco De Rebotti e a dicembre stessa sorte era toccata all’ex vicario generale della diocesi, Francesco De Santis, al presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, Giampaolo Cianchetta e agli ex assessori Roberta Isidori e Simona Bozza.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli