Cedole librarie Terni: «Genitori, non pagate»

Il Co.Sec. invita alla ‘battaglia’: «Si tratta di un’ingiustizia ed un illecito. Le famiglie non possono farsi carico del rischio di impresa»

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Del Co.Sec. – Comitato servizi educativi comunali Terni

Non bastano gli ingenti sacrifici che la crisi sanitaria e la conseguente crisi economica hanno determinato per le famiglie, numerose librerie di Terni, di fatto, stanno chiedendo ai genitori di anticipare l’intero importo dei testi scolastici per la scuola primaria, adducendo come motivazione, più che legittima, la drammatica situazione determinatasi causa Covid-19.

Ancora una volta dobbiamo denunciare l’attuale incresciosa posizione in cui si trovano, loro malgrado, le famiglie ternane. Moltissimi genitori hanno già sborsato l’anticipo, ad altri è stato chiesto di confermare la prenotazione versando l’intera cifra o parte di essa, altri ancora hanno deciso di aspettare settembre, nella speranza di evitare di dover pagare. Alcune librerie, per non incorrere in un illecito, non stanno chiedendo alcunchè.

L’accordo raggiunto dall’assessora alla scuola, Cinzia Fabrizi, con Confartigianato e Confcommercio, con cui il Comune si impegna a rendere più rapidi i pagamenti, all’atto pratico, non ha sortito alcun effetto e nel silenzio generale le famiglie stanno subendo una vera e propria ingiustizia, in quanto la gratuità dei testi è un diritto sancito dall’articolo 156 del D.lgs. n. 297/1994.

Abbiamo consultato i nostri legali che ci confermano che questa pratica è illecita, non è ammissibile che le famiglie si facciano carico del rischio di impresa e ci consigliano di attendere la consegna delle cedole e nel caso in cui la situazione dovesse rimanere quella attuale, ci consigliano di ordinare i testi online.

Riteniamo che il compito istituzionale dell’assessora Fabrizi, in questo frangente, sia quello di garantire il diritto allo studio e che la stessa non possa trincerarsi dietro l’affermazione, che riportiamo testualmente dal sito del Comune di Terni, per cui ‘le librerie che chiedono ai genitori di anticipare i soldi al momento della prenotazione, lo fanno quindi in totale autonomia. Si tratta di una pratica commerciale di tipo privatistico che non ha e non avrebbe potuto avere alle spalle alcun accordo con il Comune e non è corretto dichiarare il contrario’.

Non si tratta di una mera ‘pratica commerciale’ ma è urgente e necessario sanare una gravissima violazione di un diritto sacrosanto quale quello allo studio. Chiediamo all’assessora, che ha dichiarato pubblicamente che i circa 150 mila euro per le cedole librarie sono nelle casse del Comune, di provvedere al versamento di un anticipo alle librerie ternane. Una iniezione di liquidità, che rappresenterebbe una boccata d’aria fresca per un settore fortemente danneggiato dall’operato della precedente amministrazione e dall’attuale crisi.

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